Perché l’inchiesta sulle scommesse illegali dei calciatori si può chiudere con una multa da 250 euro

La Procura di Milano ha chiuso le indagini sul caso delle scommesse illegali che coinvolge 22 persone, tra cui 13 calciatori professionisti. Un'inchiesta che, almeno sulla carta, sembrava destinata a un maxi processo, ma che in realtà per quasi tutti potrebbe concludersi con una semplice multa di 250 euro.
L'indagine, coordinata dai pm Roberta Amadeo e Paolo Filippini, è un filone dell'inchiesta principale che ha già portato all'arresto di cinque persone, tra cui Tommaso De Giacomo e Patrick Frizzera, considerati gli organizzatori del sistema di scommesse. Al centro del meccanismo la gioielleria milanese Elysium, utilizzata come una banca occulta per gestire i conti dei giocatori attraverso la compravendita di Rolex.

I calciatori coinvolti nell'inchiesta sulle scommesse illegali
Tra i nomi più noti dell'inchiesta figurano Sandro Tonali (ex Milan, oggi al Newcastle) e Nicolò Fagioli (al tempo calciatore della Juventus, ora alla Fiorentina). Entrambi, già puniti in sede sportiva, sono accusati non solo di aver scommesso su piattaforme illegali come Betsport22.com, Swapbet365.eu, Vipsport360.com e Texinho.com, ma anche di averle pubblicizzate tra colleghi e conoscenti. Secondo la Procura, avrebbero aiutato altri giocatori ad aprire o ricaricare conti di gioco e, in cambio, ricevuto bonus o sconti sui debiti.

Gli altri 20 indagati, tra cui i calciatori professionisti Alessandro Florenzi, Nicolò Zaniolo, Mattia Perin, Weston McKennie, Angel Di Maria, Leandro Paredes, Raoul Bellanova, Samuele Ricci, Matteo Cancellieri, Cristian Buonaiuto, Héctor Junior Firpo e il tennista Matteo Gigante, sono invece accusati solo di partecipazione a giochi d'azzardo non autorizzati.
Nessuno, precisano gli inquirenti, avrebbe mai truccato partite o scommesso sui propri incontri. Molti avrebbero giocato "per noia" durante i ritiri o le pause della Nazionale, non per guadagno.

Cos'è l'oblazione: perché si può chiudere tutto con una mini-multa
Secondo quanto ricostruito, quasi tutti gli indagati avrebbero intenzione di ricorrere all'oblazione, l'istituto che consente di estinguere una contravvenzione pagando la metà del massimo della pena pecuniaria prevista. Nel caso in questione, la norma punisce il reato con l'arresto fino a tre mesi o con un'ammenda massima di 500 euro: da qui la possibilità di chiudere tutto versando appena 250 euro.
Con l'oblazione, dunque, la vicenda penale potrebbe chiudersi rapidamente, senza processi né condanne. L'unico appuntamento fissato è quello del 26 novembre, quando il gip di Milano esaminerà le richieste di patteggiamento dei cinque principali indagati del giro di scommesse.