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Onana trova la falla nel regolamento del gioco del calcio e fa qualificare lo United: “Sapevo tutto”

André Onana è stata il grande protagonista della semifinale di FA Cup vinta dal Manchester United sul Coventry, parando due calci di rigore su quattro. L’ex portiere dell’Inter ha messo in atto tutto quello che poteva per raggiungere l’obiettivo: lo ha potuto fare per una falla regolamentare che ha spiegato di conoscere alla perfezione.
A cura di Paolo Fiorenza
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Finalmente una notte da eroe per André Onana, una di quelle che il portiere camerunense sognava quando l'estate scorsa si era trasferito dall'Inter al Manchester United, portando una cinquantina di milioni nelle casse nerazzurre dopo essere arrivato a costo zero un anno prima. Il 28enne è stato decisivo per far qualificare i Red Devils alla finale di FA Cup, parando due rigori sui quattro tirati dal Coventry nella sequenza finale dei penalty a Wembley, dopo che i tempi supplementari erano finiti 3-3. Parate peraltro ‘preparate' da Onana con comportamenti non esattamente sportivi, tentando in tutti i modi di distrarre ed innervosire i tiratori avversari. Proprio quei comportamenti che l'IFAB – depositario unico del regolamento del gioco del calcio – aveva voluto impedire cambiando la Regola 14 dopo aver assistito alle pagliacciate del Dibu Martinez agli ultimi Mondiali vinti dall'Argentina.

André Onana è stata il grande protagonista della semifinale di FA Cup tra Manchester United e Coventry
André Onana è stata il grande protagonista della semifinale di FA Cup tra Manchester United e Coventry

Eppure, nonostante il divieto ora messo nero su bianco di "distrarre irregolarmente colui che calcia", Onana ha fatto esattamente questo contro i tiratori del Coventry, riuscendo a far sbagliare O'Hare e Sheaf e consegnando la finale alla squadra di ten Hag. Lo ha potuto fare impunemente perché conosceva perfettamente la falla esistente nel regolamento, nel caso che una partita fosse arrivata ai calci di rigore. Ovvero il camerunense sapeva bene che – anche nel caso in cui l'arbitro lo avesse ammonito durante i rigori per i suoi comportamenti antisportivi – quel cartellino giallo non si sarebbe sommato a quello ricevuto nei 90 minuti e non avrebbe dunque portato alla sua espulsione, consentendogli di continuare a parare i rigori.

La falla nel regolamento del calcio sui cartellini gialli nei calci di rigore

La Regola 14 al Comma 1 è stata modificata a partire dallo scorso 1 luglio, con l'intento di stroncare i comportamenti palesemente scorretti dei portieri sui rigori come andare sul dischetto per irridere o distrarre il tiratore, oppure chiedere all'arbitro di controllare in maniera artefatta il posizionamento del pallone, o ancora prendersi la sfera e magari buttarla via lontano dal tiratore. Un campionario di schifezze ora vietate espressamente con questo testo: "Il portiere difendente deve rimanere sulla linea di porta, tra i pali, facendo fronte a chi esegue il tiro, fino a quando il pallone non viene calciato. Il portiere non deve comportarsi in modo da distrarre irregolarmente colui che calcia, ad esempio ritardare l’esecuzione del tiro o toccare i pali, la traversa o la rete della porta".

Il Comma 1 della Regola 14 del gioco del calcio
Il Comma 1 della Regola 14 del gioco del calcio

Il senso della nuova disposizione è stato ulteriormente chiarito dall'IFAB perché non ci siano dubbi sul significato della medesima: "Si chiarisce che il portiere non deve comportarsi in maniera che non mostri rispetto per il gioco e per l'avversario, cioè distraendo ingiustamente il calciatore". In caso di infrazione scatta l'ammonizione per il portiere colpevole, ma i gialli precedenti vengono azzerati nel caso si vada ai rigori a fine match, tra la fine dei supplementari e l'inizio dei penalty. In pratica in questo modo i portieri vengono ‘autorizzati' a comportarsi scorrettamente almeno finché l'arbitro non decide di ammonirli. Solo da quel momento rischiano concretamente di essere espulsi qualora continuino a fare il loro teatrino per deconcentrare gli avversari.

Del resto lo stesso Onana ha ammesso nel dopo partita non solo di conoscere bene il regolamento, ma anche di essersi comportato di proposito in maniera scorretta durante la sequenza finale dei rigori. Ammonito all'85' dei tempi regolamentari per perdita di tempo (lo United in quel momento vinceva 3-2, prima che il Coventry pareggiasse al 95′), il camerunense si è poi sentito libero di fare qualsiasi cosa: "Prima dei rigori, sapevo che il mio primo cartellino giallo era stato annullato, quindi conoscevo le regole – ha detto ridendo – Ho dovuto fare qualche provocazione ad alcuni giocatori e usare i miei trucchi per vincere la partita, quindi sono felice per questo".

La regola in questione è il Comma 3 della Regola 10: "Un calciatore che è stato espulso durante la gara non può prendervi parte; i richiami ufficiali e le ammonizioni adottati nei confronti di calciatori e dirigenti durante la gara non saranno tenuti in considerazione durante i tiri di rigore".

Il Comma 3 della Regola 10 del gioco del calcio
Il Comma 3 della Regola 10 del gioco del calcio

Il precedente del Dibu Martinez in Conference League

Anche Dibu Martinez si era giovato della stessa regola tre giorni prima in Conference League, ugualmente non venendo espulso dopo essere stato ammonito durante i rigori del match dei quarti di finale tra il suo Aston Villa e il Lille, pur avendo ricevuto un primo cartellino giallo nel corso della partita. Ma a differenza di Onana, che non sarà squalificato e potrà giocare la finale di FA Cup contro il Manchester City, in virtù del regolamento della coppa nazionale inglese che dopo i quarti non conta più la somma dei gialli a fini di squalifica (lo ha confermato la Football Association), il portiere argentino sarà costretto a saltare la semifinale di andata di Conference in casa contro l'Olympiacos. "Sapevo che non sarei stato squalificato, ho parlato con l'arbitro poco prima dei rigori", ha detto ancora Onana. Un pozzo di conoscenza, non c'è che dire…

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