Nuove polemiche per Michael Oliver: ha arbitrato Ronaldo in Arabia dietro un compenso mai visto

Quando scende in campo Michael Oliver spesso si raccontano storie che vanno al di là dei semplici 90 minuti e circostanziate dai meri eventi calcistici. Per il 38enne arbitro inglese, internazionale dal 2012 sono arrivate nuove, feroci, polemiche per la sua ultima apparizione, avvenuta nel derby di Riyad, tra l'Al Hilal e l'Al Nassr di Cristiano Ronaldo, dove è stato chiamato a dirigere un match per un cachet che ha già sollevato un polverone.
A sbattere il direttore di gara in prima pagina non le sue scelte nei 90 minuti che hanno visto soccombere malamente Cr7, in una gara che ha allontanato ulteriormente la squadra del portoghese dalla vetta in campionato, quanto il compenso che Michael Oliver avrebbe ricevuto per fischiare il derby arabo, una cifra mai vista prima, pari a circa a 3.500 euro. In pratica più del doppio di quanto viene pagato un arbitro per un match di Premier League, ma lo ‘scandalo' che ha rimesso al centro della scena il povero Oliver non finisce qui.

Come qualsiasi altra stracittadina che si rispetti, anche il derby di Ryad ha richiamato a sé l'attenzione mediatica non solo del mondo arabo ma anche quello straniero, ingolosito da diverse coincidenze che ne hanno ritratto una gara particolarmente interessante da seguire in primo piano, non ultima la presenza di Cristiano Ronaldo e l'esordio del neo allenatore dell'Al Nassr, il 49enne croato Dinko Jelicic che ha preso le veci dell'appena defenestrato Rudi Garcia. E non ha deluso di certo le attese dei più curiosi con il portoghese uscito senza aver inciso come ci si aspettava e tra le polemiche.
La partita si è conclusa con il successo netto dei padroni di casa dell'Al Hilal, 2-0 con gol entrambi su rigore, uno per tempo da parte di Ighalo. In campo, gara maschia, dura, sentita e rimasta sul filo dell'equilibrio fino al 118′, con l'oramai consueto infinito recupero oltre il 90′. Come ogni derby che si rispetti, intriso anche di colpi di scena, polemiche e code fastidiose. Al centro, ovviamente, il più atteso di tutti, Cristiano Ronaldo che si è visto negare un gol per fuori gioco e autore di un paio di comportamenti non certo cristallini per un fenomeno del suo calibro.
Il primo in campo, nella concitazione del match, dove in pieno furore agonistico non è riuscito a trattenersi in un fallo evidente e spettacolare verso un avversario, colpendolo con un "laccio californiano" che avrebbe esaltato gli amanti del wrestling. E per il quale si è meritato un cartellino giallo sacrosanto. Il secondo, per la scomposta reazione verso le tribune dove i sostenitori dell'Al Hilal lo hanno vessato ripetutamente con il coro a lui più sgradito e fastidioso, indirizzato all'arci rivale di sempre, Leo Messi.
In mezzo a tutto ciò, l'arbitro Michael Oliver, la cui designazione è passata quasi inosservata per una condotta più che dignitosa nel gestire la partita, non fosse che si è dovuto prendere suo malgrado la scena nel post match quando c'è stato chi ha focalizzato l'attenzione proprio sulla sua presenza in una partita della Saudi Professional League. Come mai un arbitro di fama internazionale indiscussa, reduce da recenti match di Champions League, abituale frequentatore dei campi della Premier League e che nel suo palmarès vanta anche una finale di Supercoppa europea, si sarebbe spinto fino nella lontana Riyad?

La risposta è stata semplice quanto polemica: Michael Oliver è stato pagato circa 3.500 euro per dirigere il derby arabo, che è più del doppio che normalmente guadagnerebbe in Premier League e come ulteriore vantaggio, il 38enne direttore di gara ha avuto anche voli in business class da e per Riyad, inclusi nell'accordo. Un'attenzione senza precedenti nei suoi confronti ì, figlia di una politica da parte del criticato Howard Webb, il nuovo capo del PGMOL la Federarbitri britannica, che vedrebbe di buon grado il vantaggio per i suoi tesserati per costruirsi o aumentare la loro reputazione internazionale, formandosi una esperienza decisamente ben – e per alcuni troppo – remunerata.
Scelta che verte ovviamente in simbiosi con la volontà del calcio arabo di fuoruscire dall'anonimato e che per farlo ultimamente sta cercando ogni modo, sfruttando la scia dei Mondiali in Qatar, ingaggiando con uno stipendio assurdo il migliore tra i migliori, Cristiano Ronaldo, tra i propri tesserati e, adesso, strapagando arbitri internazionali che attirino media, sponsor e attenzioni. Mai viste prima d'ora.