Neymar contro tutti, attacca l’arbitro e si scaglia contro l’allenatore per il cambio: “Togliete me?”

Il Santos cade in casa del Flamengo per 3-2 e uno dei protagonisti negativi è stato Neymar, che ha mostrato tutta la sua frustrazione al momento del cambio verso il suo allenatore. Il numero 10 ex Barcellona e PSG è stato sostituito al 40′ del secondo tempo, quando la squadra era già sotto 3-0, e, uscendo dal campo, ha sbottato verso lo staff tecnico: "Togliete me?”.
Prima di dirigersi negli spogliatoi, il fuoriclasse brasiliano ha calciato con rabbia una bottiglia d’acqua, ignorando completamente i due gol segnati da Bontempo e Lautaro dopo la sua uscita.
Juan Pablo Vojvoda, allenatore del Santos, ha cercato di stemperare le polemiche: “È normale che un giocatore sia arrabbiato in certe situazioni. Decido io chi deve uscire, e Neymar ha espresso la sua frustrazione con rispetto. Non c’è stato alcun gesto di mancanza di rispetto verso la squadra o lo staff”.
La sconfitta mantiene il Santos in zona retrocessione: la squadra paulista è 17ª con 33 punti, due in meno del Vitória, prima squadra fuori dalla zona calda. Il Peixe tornerà in campo sabato prossimo, quando ospiterà il Palmeiras a Vila Belmiro nel 13° turno di Serie A brasiliana.
Neymar contro tutti: è una furia contro l'arbitro e attacca l'allenatore per il cambio
Il ritorno di Neymar al Santos, dopo l’esperienza in Arabia Saudita con l’Al Hilal, si sta rivelando un autentico disastro. L’ultima sconfitta contro il Flamengo per 3-2 sembra aver segnato il punto più basso della carriera del campione brasiliano, che fatica a ritrovare lo smalto degli anni al Barcellona e al PSG. L’obiettivo di convincere Carlo Ancelotti a convocarlo per i Mondiali 2026 appare sempre più lontano, mentre le critiche nei suoi confronti si intensificano: “È una vergogna, farà retrocedere il club”, tuonano gli esperti locali.
La partita contro il Flamengo ha visto Neymar praticamente assente: mai uno spunto, nessuna giocata degna del talento che lo ha reso celebre in Europa. Al minuto 85, con il Santos sotto 3-0, l’allenatore Juan Pablo Vojvoda ha deciso di sostituirlo con Rollheiser. Il cambio ha scatenato la rabbia di Neymar, che ha manifestato stizza verso il tecnico nonostante il tentativo di Vojvoda di placarlo con un abbraccio. La squadra, pur riuscendo a segnare due reti con Bontempo e Diaz, non è riuscita a evitare la sconfitta.
Dopo la partita Neymat, in alcune dichiarazioni rilasciate a O Globo, non ha usato mezzi termini e ha attaccato anche il direttore di gara: "L'arbitro è pessimo. Oltre ad essere pessimo, con tutto il rispetto, è arrogante. Questa è la parola giusta. Ogni volta che vanno negli spogliatoi dicono che è il capitano a poter parlare. Quando andiamo a parlare, lui ci volta le spalle e scappa via".
L'ex Barça e PSG ha persino raccontato che, dopo essersi rifiutato di parlare, Sávio Sampaio lo ha minacciato: "Quando gli parlo, mi minaccia. È complicato. Ho preso un cartellino giallo perché mi ha minacciato. Mi ha detto: ‘Se ti avvicini, ti do un cartellino giallo'. Gli ho detto: ‘Non posso parlarti?'".
Santos a rischio retrocessione: Neymar criticato in Brasile
La situazione del Santos è preoccupante: dopo 32 giornate, il club dello Stato di San Paolo è quartultimo in classifica con 33 punti, a forte rischio retrocessione. La gestione della squadra e il rendimento del capitano hanno acceso la polemica in Brasile. Molti ora difendono Ancelotti, criticato in precedenza per aver escluso Neymar dalla lista dei convocati, mentre in Nazionale il tecnico sembra già aver individuato il suo erede nel giovane talento del Chelsea Estevao.
Non sono mancate le dure parole degli ex protagonisti del calcio brasiliano: Neto ha commentato senza mezzi termini l’atteggiamento di Neymar, sottolineando come il numero 10 abbia camminato per il campo senza incidere sul match. L’ex attaccante del Santos e di altri club ha definito la prestazione del brasiliano “una vergogna”, aggiungendo pressione sulle spalle di un giocatore che deve ora dimostrare di poter ancora guidare la squadra e di meritare un posto in azzurro per il Mondiale.