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Napoli, Gattuso patteggia: paga 3 mila euro di multa per una bestemmia

Gennaro Gattuso ha scelto di ricevere la multa e patteggiare per quell’espressione blasfema che si lasciò sfuggire il 6 dicembre scorso, in occasione della partita di campionato con il Crotone. In un momento di particolare tensione emotiva, pronunciò la bestemmia riportata dagli ufficiali di gara e adesso paga per la violazione dell’articolo 4 comma 1 e articolo 37 del codice di giustizia sportiva.
A cura di Maurizio De Santis
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Tremila euro di ammenda per una bestemmia. Gennaro Gattuso ha scelto di ricevere la multa e patteggiare per quell'espressione blasfema pronunciata il 6 dicembre scorso, in occasione della partita di campionato con il Crotone. È un episodio che risale a 3 mesi fa e per il quale, dietro ammissione di colpa, è stato punito solo con una sanzione amministrativa per la violazione dell’articolo 4 comma 1 e articolo 37 del codice di giustizia sportiva: "A seguito dell’accordo di patteggiamento raggiunto dalle parti (ex art. 126 CGS) – si legge nella nota -, l’allenatore del Napoli Gennaro Gattuso è stato sanzionato con un’ammenda di euro 3mila. Il tecnico partenopeo aveva violato l’art. 4, comma 1, e l’art. 37 del Codice di Giustizia Sportiva, per avere, nel corso della gara Crotone-Napoli del 6 dicembre 2020, pronunciato espressioni blasfeme".

Come ‘ringhio', più di recente, anche Simone Inzaghi della Lazio ha scelto la stessa strada per evitare una squalifica mentre le cose andarono diversamente per Manuel Lazzari. Il calciatore dei biancocelesti venne fermato per un turno in seguito all'acquisizione delle immagini televisive che lo inquadrarono "mentre proferiva un'espressione blasfema, individuabile ed udibile senza margini di ragionevole dubbio ai sensi dell'art. 37, comma 1, lett. a) CGS e della richiamata normativa sulla prova televisiva".

Gigi Buffon della Juventus, invece, è stato al centro di un doppio caso avvenuto a breve distanza di tempo l'uno dall'altro. L'ex portiere della Nazionale era finito sotto la lente della Procura Federale in occasione della rete segnata da Lautaro Martinez durante la semifinale di Coppa Italia del 10 febbraio scorso. Quell'espressione non venne ravvisata dall'arbitro, Calvarese, e l'audio registrato dai microfoni a bordo campo non era abbastanza chiaro per avviare un deferimento nei suoi confronti. Deferimento che era stato spiccato nei suoi confronti per la bestemmia dopo la partita contro il Parma (19 dicembre). La chiarezza delle espressioni di allora gli costò un'ammenda di 5 mila euro, sanzione inflittagli dal Tribunale Federale Nazionale Sezione Disciplinare-

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