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Sinisa Mihajlovic morto a 53 anni di leucemia

Mihajlovic stroncato in pochi giorni: sabato scorso parlava con gli amici del suo ritorno

La settimana scorsa niente lasciava presagire la prematura fine di Sinisa Mihajlovic. La situazione è precipitata in pochi giorni: domenica scorsa la febbre è salita improvvisamente, poi il ricovero e il coma.
A cura di Paolo Fiorenza
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Sinisa Mihajlovic non ce l'ha fatta ed è morto a Roma alla clinica Paideia, dov'era ricoverato da domenica scorsa in seguito a complicazioni legate alla leucemia acuta che lo aveva colpito nel 2019. Una notizia terribile, che in breve tempo si è diffusa prima in Italia e poi all'estero, facendo piovere tantissime reazioni di cordoglio che piangono l'uomo, l'amico, l'esempio, prima ancora che l'allenatore.

Sinisa se n'è andato a 53 anni appena, nulla ha potuto contro una forma particolarmente aggressiva di leucemia con cui combatteva da tempo: il guerriero che da calciatore sul campo si faceva rispettare e in panchina era un duro dal cuore pulito, ha provato in tutti i modi a vincere anche questa battaglia, ma l'avversario era davvero troppo bastardo. Un maledetto bastardo che ha stroncato l'ex tecnico del Bologna in pochi giorni, quando il suo cielo sembrava sereno e poteva intravedere dopo il Natale il ritorno a fare quello che più amava – oltre a stare con la sua meravigliosa famiglia – ovvero respirare l'erba di un campo di calcio.

Mihajlovic pianificava già il suo ritorno in panchina, a distanza di 4 mesi dal doloroso esonero incassato lo scorso 6 settembre dal Bologna. E non era un fantasticarne dal letto di un ospedale, ne aveva parlato nell'ultimo fine settimana con gli amici – racconta Repubblica – spiegando che da gennaio, dopo aver terminato il ciclo di terapie a cui si stava sottoponendo, avrebbe ripreso a girare l'Italia e l'Europa per assistere dal vivo alle partite. Un modo per tenersi aggiornato ed essere pronto per quando sarebbe arrivata la chiamata da una nuova squadra.

Sinisa MIhajlovic è morto a 53 anni
Sinisa MIhajlovic è morto a 53 anni

Perché Sinisa ne era certo: avrebbe vinto anche questa volta, forte dell'amore di sua moglie Arianna e dei 6 figli, degli amici e delle tantissime persone che nel corso della sua carriera hanno imparato a rispettarlo. Tutti a spingere dietro di lui. Ma domenica scorsa, all'improvviso, la febbre è salita e Mihajlovic è stato ricoverato alla clinica Paideia: aveva sviluppato un'infezione che si è immediatamente aggravata a causa del sistema immunitario compromesso dal male e dalle terapie molto pesanti. È stato un fulmine a ciel sereno che ha preceduto la tempesta. In pochissimo tempo il quadro clinico del serbo è peggiorato, finché la situazione è precipitata: martedì è entrato in coma farmacologico, una decisione presa dai medici per evitargli ulteriori sofferenze.

In quel momento è cominciato l'ultimo tratto del suo viaggio. Dopo cinque giorni – durante i quali la sua famiglia non lo ha abbandonato un attimo – Mihajlovic è spirato oggi. Un'evoluzione così tragica e imprevista da lasciare attoniti tutti i suoi amici e membri dello staff, che ci avevano discusso senza problemi fino alla scorsa settimana. Cosa resta alla fine del giorno? I ricordi dell'uomo Sinisa, racchiusi nelle parole intrise d'amore e di dolore dei suoi cari: "Marito, padre, figlio e fratello esemplare, uomo unico, professionista straordinario, disponibile e buono con tutti".

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