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Massimo Mauro furente per la regola che dà il gol all’Inter: “Ma cosa me ne frega del regolamento?!”

L’ex calciatore, oggi opinionista a Mediaset, non accetta né la spiegazione sulla posizione dell’assistente di linea, né cosa dice il regolamento sul gol del vantaggio segnato da Dimarco, né che il Var non sia intervenuto sul fuorigioco di Thuram.
A cura di Maurizio De Santis
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Il giocatore dell'Empoli, Bereszynski, rinvia la palla non la gioca. È a questa sfumatura che l'ex calciatore, Massimo Mauro, s'aggrappa per definire vergognosa la decisione dell'arbitro di convalidare la rete segnata da Dimarco, valsa il vantaggio dell'Inter, nonostante l'iniziale posizione di fuorigioco di Thuram. "Ma cosa me ne frega del regolamento se c’è quello con la testa bassa che la butta via? State scherzando? Lui la palla non l'ha giocata".

È così che, al culmine della discussione nello studio di Pressing, mentre l'ex arbitro Graziano Cesari analizza lo sviluppo dell'azione e spiega cosa è successo e soprattutto perché la probabile posizione di offside dell'attaccante francese sia stata giudicata ininfluente. Il concetto essenziale, quello indicato nel regolamento chiarito anche a Dazn dagli ex direttori di gara Marelli e Damato (a Open Var), è uno: il Var non poteva intervenire perché il calciatore dei toscani ha spazzato l'area di rigore e ha servito la palla a Barella determinando, di fatto, l'inizio di una nuova azione rispetto alla precedente, quella incriminata che fa sbottare Mauro (oggi opinionista).

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"L'attaccante dell'Inter seppur parta da una posizione di fuorigioco, anche se non ho notizie certe sotto questo punto di vista, fa parte di una nuova APP (Attacking Possession Phase) – di Damato -. Quando Bereszynski allontana il pallone, comincia una nuova azione. Il gol è regolare e il fuorigioco di Thuram, dovesse esserci, è millimetrico. Se l'assistente di linea non ha alzato la bandierina è perché ha ritenuto che il giocatore fosse in posizione regolare. Successivamente il Var non è intervenuto perché ormai la giocata del difensore dell'Empoli aveva dato inizio a una nuova azione".

Tutto chiaro? Sì. Ma non per Mauro che durante la trasmissione su Mediaset non accetta né la spiegazione che viene ribadita da Cesari (condivisa anche dagli altri ospiti oltre che dallo stesso conduttore che fanno riferimento anche a situazioni "codificate" e valide per tutti) né il concetto espresso dal regolamento. Per lui quel gol era da annullare a prescindere.

"Sul passaggio di Pavard l'assistente Valeriani ha la visuale perfettamente libera davanti a lui e vede tutto. Se avesse avuto sentore di una posizione irregolare avrebbe fermato l'azione quando Thuram si impossessa o perde palla". Poco dopo il rinvio del difensore toscano e l'abilità di Barella nell'intercettare la traiettoria vanificheranno ogni possibile contestazione o ipotesi di revisione. Ed è qui che l'ex calciatore non accetta la versione preminente e giusta norme alla mano.

"Da ex calciatore e amante del calcio è una vergogna che quella venga considerata un’altra azione – attacca Mauro -. Il regolamento è questo ma non è il codice della strada… e l'assistente guarda la linea, non il lancio. Il giocatore dell’Empoli rinvia dopo il pressing degli avversari, non ha stoppato e alzato la testa, non l’ha giocata. Se non volete ammettere questo possiamo finirla qua. È una follia se il regolamento non permette di intervenire su un gol in cui c’è un fuorigioco".

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