L’infortunio da incubo di Osimhen con l’Inter: “Mi esplose la faccia ora non ho paura di farmi male”
La faccia andò in pezzi ed ebbe paura. Tre mesi dopo il grave infortunio, Victor Osimhen ritrova l'Inter. Dalla partita di "San Siro" a quella del "Maradona", sembra un segno del destino, l'opportunità di riprendersi tutto quanto ha perso in questi mesi e rilanciare le ambizioni scudetto che a Napoli sussurrano con scaramanzia. Il presidente, Aurelio De Laurentiis, ha glissato sull'argomento. Luciano Spalletti ha fatto altrettanto per provare ad allentare la tensione intorno a un match che vale molto, è un crocevia della stagione: vinci e puoi sognare oppure… nemmeno vuol pensare al "lato b" della gara che si giocherà sabato sera.
Ci sarà Anguissa ma se dall'inizio o meno è da valutare. Non è detto che Koulibaly, trionfatore in Coppa d'Africa, faccia in tempo e sia pronto per essere della sfida. La certezza è che, lì davanti, a duellare nell'area di rigore, l'attaccante nigeriano lo farà alla sua maniera: impavido, sfrontato, spericolato. "Io salto, scarto, scatto. Non ho paura di farmi male, e se perdo mi arrabbio – ha ammesso nell'intervista a Repubblica -. Sono molto suscettibile su questo, non mi arrendo".
Esorcizzerà lo spauracchio di Skriniar (la cui testata lo mise ko, costringendolo all'operazione), la grande preoccupazione per la gravità delle lesioni riportate ("aveva un occhio fuori dall'orbita", disse il chirurgo che lo operò) e proverà a far gol così da cancellare tutte quelle brutte sensazioni che gli lasciò la serata nefasta del "Meazza".
Il racconto di quell'infortunio mette i brividi, era in condizioni tali che l'intervento di chirurgia maxillo-facciale fu complicato ma andò a buon fine. "Ho sentito subito che la faccia mi era esplosa – ha aggiunto l'ex Lille -. E appena mi sono toccato sulla guancia sinistra mi sono accorto che non avevo più sensibilità. Non ce la facevo nemmeno a dormire… se mi giravo sul quel lato, provavo dolore. Però ho recuperato le forze, perché ho grande voglia di giocare e di migliorare proprio sui colpi di testa".
A Venezia ha rotto il ghiaccio e s'è sbloccato subito (rete pesante, realizzata di testa, che ha consegnato il successo agli azzurri) e adesso tra campionato ed Europa League (a metà mese c'è il doppio confronto con il Barcellona) servirà il miglior Osimhen per giocarsi tutto. Le sue parole sono un messaggio chiaro e spiegano bene qual è l'esuberanza del calciatore. "Non ho mai fatto calcoli – ha concluso – anzi ho sempre cercato di rimettermi in piedi subito, senza piangermi addosso". Giù la maschera.
