Un errore da non dormirci la notte. Di quelli che un calciatore si porterà dietro, nei ricordi, per tutta la carriera. Roberto Gagliardini non dimenticherà il gol sbagliato al minuto 64 di Inter-Sassuolo, sul punteggio di 2-1 per i nerazzurri. L'azione è bella, gli uomini di Conte si distendono bene in avanti. Lautaro Martinez si gira bene in area, vede il movimento di Lukaku al centro e lo serve con i tempi giusti: i due si trovano a meraviglia. Il tiro di sinistro del centravanti belga è a botta sicura, ma centrale. Consigli ha un grande riflesso e, con sorpresa di tutti, riesce a respingere la conclusione ravvicinata dell'ex Manchester. Ma il pallone, spostato leggermente verso il lato sinistro della porta ormai sguarnita, finisce esattamente sulla corsa di Gagliardini.

Ci sono due, al massimo tre metri tra la linea di porta e il centrocampista dell'Inter. Una distanza irrisoria, con. lo specchio della porta completamente spalancato davanti. Eppure Gagliardini riesce a sbagliare. Sicuro di segnare, impatta il pallone con violenza e il risultato è incredibile: la sfera si stampa sull'incrocio dei pali e rimbalza lontano dalla porta. Non è gol e il risultato non cambia.

L'errore commesso dal centrocampista è tanto più pesante perché l'evoluzione della partita è tale da mettere a repentaglio le coronarie dell'allenatore, Conte, e dei tifosi che seguono il match da casa. Prima pareggia Berardi su calcio di rigore, poi Borja Valero è il più lesto di tutti a metterla dentro a pochi passi dalla porta, sfruttando alla perfezione un cross su punizione. Finita? Niente affatto. Perché il Sassuolo trova il guizzo finale con Magnani che beffa in maniera clamorosa la difesa nerazzurra (con particolare responsabilità di Candreva subentrato a Moses e disattento sull'occasione): sua la rete del 3-3 definitivo. Sua la rete che mette la parola fine su ogni speranza di rimonta in classifica dell'Inter. Lo scudetto è cosa di Juventus e Lazio.

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