L’ex nazionale inglese trasferitosi negli Emirati in 3ª serie: “A Londra non puoi portare l’orologio”

"Ma quali soldi?", risponde schietto Jonjo Shelvey, quando sente il solito refrain sui calciatori che lasciano i migliori campionati europei per accasarsi in Paesi come Arabia Saudita, Qatar ed Emirati Arabi, mettendosi in tasca lauti stipendi e abbandonando qualsiasi ambizione sportiva. Non è questo assolutamente il caso del 33enne centrocampista britannico, rimasto svincolato la scorsa estate dopo un semestre avaro di soddisfazioni al Burnley, in seconda divisione inglese, e trasferitosi a parametro zero agli Arabian Falcons, club della Second Division emiratina, ovvero il terzo livello della piramide calcistica locale. No, a sentire Shelvey, le motivazioni di un cambio così radicale non possono essere economiche, alla luce del misero stipendio che è andato a percepire, ma sono da cercare altrove, ovvero nella qualità della vita: le critiche all'attuale situazione in Inghilterra sono durissime.
Jonjo Shelvey, dalla nazionale inglese alla terza divisione degli Emirati Arabi
Il nome di Shelvey è tornato a fare notizia negli ultimi giorni non per il motivo che lui avrebbe voluto: un calcio di rigore sbagliato negli Emirati. Il video è diventato virale sui social, con annesse battute su soldi, livello, etc. Ma il centrocampista spiega che "non gliene potrebbe importare di meno", svelando che secondo una sua stima c'erano meno di cento spettatori ad assistere a quel match giocato a Dubai tra Arabian Falcons (di cui è subito diventato il capitano) e Al Fath. Come si può intuire, siamo lontanissimi dalle platee cui era abituato Shelvey, che in carriera ha vestito le maglie di squadre come Liverpool (una Coppa di Lega vinta nel 2012) e Newcastle, approdando anche al livello più alto possibile, ovvero la nazionale inglese (6 presenze tra il 2012 e il 2015).
"Non mi dà fastidio – dice Shelvey alla ‘BBC', quando gli si chiede dei commenti arrivati dopo la diffusione del video del suo rigore sbagliato – Da allora ho visto cose del tipo ‘è andato lì per soldi'. Mi sono chiesto ‘quali soldi?'. Non ci sono soldi nella Second Division degli Emirati Arabi Uniti. Qui lo stipendio standard è di circa 2000 sterline (3000 euro, ndr) al mese per un calciatore. In termini di quanto ho guadagnato io nel corso della mia carriera, non è niente. Mio fratello guadagna di più lavorando in un hotel a Londra, quindi non è mai stato per i soldi che sono venuto qui".
Perché Shelvey è andato a giocare a Dubai per 3000 euro al mese: "Non voglio più che i miei figli crescano in Inghilterra"
Le ragioni sono ben altre, spiega Shelvey, con un duro atto d'accusa alla società inglese di oggi: "Ho avuto il mio tempo, ora sono felice e contento. Sono solo arrivato al punto in cui voglio godermi il calcio. Si tratta di svegliarmi, godermi quello che faccio e trascorrere del tempo con la mia famiglia. Se devo essere sincero, non voglio più che i miei figli crescano in Inghilterra. Siamo molto fortunati ad aver vissuto in una bella zona del Regno Unito, ma da dove vengo io, secondo me, non si possono avere cose belle. Non indosserei mai più un orologio a Londra. A mio parere, a Londra non si può tenere il telefono in giro".

Parole supportate dai dati forniti dalla polizia metropolitana della capitale inglese, secondo la quale lo scorso anno a Londra sono stati rubati circa 80mila telefonini, senza contare i furti di alto profilo che hanno fatto notizia, come quello dello scorso febbraio all'ex pilota di Formula Uno Jenson Button e a sua moglie Brittny, cui è stata rubata una valigia piena di oggetti per un valore di 250mila sterline fuori da una stazione della metro.
"Non sono un grande appassionato di politica – continua Shelvey – Vedo solo alcune delle cose che succedono. Vedo gente arrestata per aver twittato e poi tutte quelle bandiere e ‘riprendersi il Paese'. Non starò qui a commentare cose del genere perché non sono abbastanza intelligente per farlo e mi metterei nei guai se continuassi, ma ho la sensazione che il Regno Unito non sia più quello di 10 o 15 anni fa".