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L’arbitro Cecilia attacca dopo l’aggressione in campo: “Spero tu venga punito, volevi picchiarmi”

Il gravissimo episodio avvenuto durante la finale del campionato brasiliano Pernambucano è stato smentito dal giocatore, ma l’arbitra non è rimasta in silenzio: “Poteva accadere il peggio”
A cura di Alessio Pediglieri
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Lo sconcertante episodio avvenuto lo scorso 30 aprile, avvenuto in Brasile nella finale del campionato Pernambucano tra Retrô e Nautico, tiene ancora banco nelle discussioni post finale, tra polemiche, comunicati ufficiali e dichiarazioni. Il centrocampista Jean Carlos del Nautico aveva perso la testa dopo essere stato espulso, attraverso le immagini del VAR, e si era scagliato contro l'arbitra Deborah Cecilia, provando ad aggredirla.

Immagini che parlano da sole e che hanno fatto il giro del mondo, ma che lo stesso Carlos ha praticamente rinnegato, appoggiato dal suo club con una nota ufficiale, mentre l'arbitro Cecilia ha deciso di compiere un passo che altri suoi colleghi non hanno mai voluto fare: parlare dell'accaduto nell'immediato post gara, spiegando quanto realmente successo in quei concitati minuti e sottolineando il pericolo che ha evitato per un soffio.

I concitati momenti dopo l’espulsione di Jean Carlos: il giocatore viene fermato da compagni e avversari
I concitati momenti dopo l’espulsione di Jean Carlos: il giocatore viene fermato da compagni e avversari

Quando il giocatore del Nautico viene espulso, si scaglia immediata in direzione dell'arbitra e l'affronta tentando di aggredirla. Eppure, nel dopo gara Jean Carlos si giustifica motivando i suoi gesti come semplici momenti di agonismo, nel tentativo di spiegare che anche poco prima non aveva colpito l'avversario volontariamente: "Non ho attaccato nessuno. Il mio movimento con il braccio era per mostrarle cosa avevo fatto con il mio avversario, per svincolarmi da lui e non dargli una gomitata. Non volevo attaccare né lei né nessun altro. Non l'avrei mai fatto – ha detto anche in alcune trasmissioni sportive – il movimento c'è stato, di rabbia rivolta per l'espulsione. Lo avrei fatto  con qualsiasi altro arbitro".

Parole che cozzano con le immagini in televisione ma che trovano il conforto del proprio club che in una lunghissima nota ufficiale si dissocia da qualsiasi forma di violenza e intolleranza ma giustifica il proprio giocatore: "Non c'era l'intenzione di commettere un'aggressione all'integrità fisica di l'arbitro. Riconosce la forma esaltata della sua denuncia, per la quale si è scusato sui suoi social dopo la partita. Il movimento, interpretato come un presunto tentativo di aggressione, era una ripetizione di quanto accaduto – continua la nota della società – Non c'è dubbio che sia stato enfatico, scontento della punizione, nel cercare di chiarire cosa era successo. Spiega l'arbitro che non ha cercato di aggredire l'avversario, ma di sbarazzarsi di lui. Ripete lo stesso identico gesto, ancora e ancora, a bordo campo pochi istanti prima della decisione, dopo il consulto del VAR"

Una ricostruzione che non sembra coincidere con quanto realmente avvenuto e che invece trova un più realistico riscontro nelle dichiarazioni della stessa Deborah Cecilia che ha rotto gli indugi e ha voluto parlare subito dopo l'accaduto: "Le immagini ci sono. Era chiaro il suo atteggiamento con il gomito verso il suo avversario. Ed era chiaro che si è rivolto verso di me e sono dovuta stare pronta a fare due, tre passi indietro dopo averlo espulso. Se non faccio questi passi, sarebbe accaduto il peggio".

"E se non fossero entrate anche altre persone, i giocatori dell'altra squadra e anche gli stessi compagni di squadra e l'assistente, sarei stata sicuramente picchiata e aggredita, sì. Non possiamo permetterci di perdere la testa e non si può inseguire nessuno. Ci vuole rispetto, in qualsiasi professione e di qualsiasi genere, spero che venga punito perché certe cose non possono passare inosservate". Deborah Cecilia ha poi concluso il suo sfogo con un'ultima stoccata rivolta al suo aggressore che sui social ha confermato la sua tesi dicendo di essersi scusato: "Non è vero, non mi ha più cercato dopo l'episodio: non so se quando siamo usciti sia passato vicino a me, c'erano troppe persone. Di certo non è mai venuto a cercarmi".

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