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La super potenza del calcio cinese retrocede dopo aver speso una fortuna: la festa è finita

Il Guangzhou Evergrande è clamorosamente retrocesso in Serie B: la retrocessione del club emblema delle folli spese del calcio cinese nello scorso decennio con prezzi e ingaggi fuori mercato rappresenta la fine di un’era.
A cura di Michele Mazzeo
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La squadra simbolo degli anni d'oro del calcio cinese è appena retrocessa in Serie B. Dopo aver speso valanghe di milioni di euro per portare in Oriente diverse stelle del panorama calcistico internazionale infatti il Guangzhou FC è adesso matematicamente retrocesso dalla Chinese Super League in seguito alla sconfitta per 4-1 contro il Changchun Yatai.

Questa retrocessione rappresenta la fine di un'era dato che il Guangzhou Evergrande è la squadra che ha dominato il campionato cinese vincendo otto titoli in 11 anni quando il Paese asiatico aveva deciso di puntare sul calcio e diventare un vero e proprio paradiso per calciatori e allenatori che venivano ricoperti d'oro.

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Dal 2011 in poi, il Guangzhou è stata infatti la squadra che a suon di milioni di euro, più di tutte le altre, ha portato calciatori di livello internazionale nel massimo campionato cinese. Il primo colpo milionario risale infatti alla stagione 2011-2012 quando si decise di strappare il talentuoso centrocampista Darío Conca ai brasiliani della Fluminense (a cui andarono 8 milioni di euro) offrendogli un ingaggio mostre di 26 milioni di euro per due stagioni e mezzo (10,6 milioni all'anno).

Da quel momento fu un susseguirsi di spese folli per convincere le star del calcio internazionale ad approdare nel Guangzhou: il presidente Xu Jiayin, fondatore del gruppo Evergrande (il terzo uomo più ricco di tutta la Cina) voleva infatti costruire un progetto che andasse oltre ogni aspettativa. E così nel maggio del 2012 con un mega contratto da 12 milioni di euro a stagione convinse l'allenatore italiano Marcello Lippi, deus ex machina della vittoria dell'Italia ai Mondiali del 2006, a prendere le redini tecniche del club.

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Insieme all'ex ct della nazionale italiana arrivarono l'attaccante Lucas Barrios che aveva appena vinto due volte di fila la Bundesliga con il Borussia Dortmund che ha firmò un quadriennale da oltre sei milioni di euro a stagione ed il brasiliano Elkeson che di milioni ne guadagnerà cinque all'anno. Nell'anno successivo il Guangzhou ha poi alzato ulteriormente il tiro ingaggiando come allenatore Fabio Cannavaro e rinforzando la sua rosa con Alino Diamanti dal Bologna (triennale da 3,5 milioni a stagione), Alan dal Salisburgo (7 milioni a stagione), Ricardo Goulart dal Cruzeiro (25 milioni d'ingaggio per due anni e mezzo di contratto) e Alberto Gilardino dal Genoa (biennale da cinque milioni all'anno).

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Poi in panchina arrivò il tecnico brasiliano Luiz Felipe Scolari che nel 2002 guidò il Brasile campione del mondo nelle cui tasche ogni anno andavano 7 milioni di euro netti. E nel 2016 arrivano quindi i due colpi di mercato che hanno scioccato il calcio mondiale: prima aggiudicandosi il corteggiatissimo centrocampista brasiliano del Tottenham e della nazionale verdeoro Paulinho spendendo 14 milioni di euro per il suo cartellino e 10 milioni di euro all'anno d'ingaggio e poi ingaggiando dall'Atletico Madrid per 42 milioni di euro il centravanti colombiano Jackson Martinez che rinunciò ad offerte faraoniche di top club europei per accasarsi al Guangzhou Evergrande e intascare 12 milioni di euro netti a stagione.

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Negli anni successivi, mentre in panchina era tornato Fabio Cannavaro, il club cinese ha continuato a spendere parecchio per i cartellini e gli ingaggi dei calciatori e tra questi risaltano soprattutto gli acquisti di Talisca dal Benfica per 20 milioni di euro e il riacquisto di Paulinho dal Barcellona per 42 milioni di euro con ingaggi fuori mercato rispettivamente da 9,3 milioni di euro e 14 milioni di euro a stagione.

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Solo le rigide norme imposte dal Governo cinese (prima il tetto agli stipendi dei calciatori stranieri e poi il blocco degli investimenti) hanno messo fine alle folli spese del Guangzhou Evergrande, nel frattempo passato di mano e diventato Guangzhou FC, e dato inizio all'inesorabile declino che oggi ha portato alla clamorosa retrocessione nella serie B cinese.

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