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La palla va fuori e l’arbitro dà il gol, le scuse del presidente: “Chiedo di rigiocare la partita”

Il ‘gol fantasma’ di Noicattaro-Castellana è diventato argomento di dibattito nazionale: il presidente degli ospiti ha chiesto scusa per il comportamento dei suoi giocatori e vorrebbe rigiocare la partita.
A cura di Vito Lamorte
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Il ‘gol fantasma‘ più visualizzato sui social continua a far discutere. Quello che è accaduto durante il derby tra Noicattaro e Castellana, match valido per il 14°turno del girone B di Prima categoria pugliese, ha fatto il giro d'Italia e del mondo grazie ai social network ed è diventato un argomento di discussione per tutti gli appassionati di calcio.

Sul risultato di 0-0 un calciatore del Castellana ha calciato a botta sicura mandando il pallone fuori ma l’arbitro ha decretato il gol tra lo stupore generale. Non sono bastate le proteste dei calciatori del Noicattaro e dei propri sostenitori a far cambiare idea al direttore di gara e così gli ospiti hanno portato a casa una vittoria grazie ad una rete che non è mai stata siglata.

Nelle ore successive il presidente dell’ASD Castellana Calcio 1928, Peppino Pellegrino, è intervenuto con un comunicato per chiarire la posizione ufficiale della società e, soprattutto, per chiedere di rigiocare la partita. Questa la nota apparsa sul profilo social della squadra pugliese:

Come è stato palesemente accertato si è trattato di un mero errore visivo dell’arbitro, che ha visto erroneamente la palla entrare in porta, attribuendoci il goal, e di conseguenza ci ha fatto vincere la partita. Tale evidenza è certificata dai numerosi video e fermo immagine che sono sopraggiunti sulla nostra pagina Facebook. Devo ahimè segnalare la contemporanea esultanza di alcuni nostri giovani giocatori, che si sono fatti prendere da un’eccessiva tensione emotiva, inneggiando al goal e contribuendo in questa maniera a rendere la situazione molto confusa ed eccessivamente animata, la quale poi è sfociata in spinte, insulti e minacce da parte dei giocatori del Noicattaro verso i nostri. E a nulla è valso il mio tentativo di contattare la nostra panchina. Ora mi preme sottolineare, però, che non è nella tradizione calcistica della nostra società, che vanta ben 90 anni di storia, di operare con inganni o comportamenti antisportivi, sia in casa che fuori casa, semmai, durante la nostra attività sportiva, sappiamo bene cosa significhi sopportare soprusi, minacce o ingiuste decisioni degli arbitri. Ma di questo ce ne siamo sempre fatti vanto e perciò camminiamo sempre a testa alta giocando e venendo apprezzati e rispettati da moltissime piazze calcistiche e dalle relative tifoserie. Ora tornando all’episodio di ieri, vorrei scusarmi per l’accaduto (frutto evidente di un errore umano) a nome mio personale e di tutti i dirigenti e, male interpretato sul campo, da qualcuno che ha peccato di inesperienza. Con il consenso unanime di questo gruppo che ho l’onore di guidare, chiedo ufficialmente alle autorità sportive di potere rigiocare la partita, se ciò fosse possibile, per non lasciare alcuna macchia sulla nostra decennale militanza nei campionati dilettantistici.

Il preannunciato reclamo da parte del Noicattaro ha imposto al Giudice Sportivo di congelare ogni decisione sull'omologazione del risultato della partita: l’articolo 67 del codice di giustizia sportiva è molto chiaro in merito a queste situazioni e anche in presenza dell'ammissione di ‘errore tecnico' da parte dell'arbitro bisognerà comunque attendere l'arrivo del reclamo della società atteso nell'arco di sette giorni.

Tutto lascia pensare che la partita verrà ripetuta, nonostante il primo ‘no' del presidente del Comitato Regionale Vito Tisci, ma quanto accaduto è già entrato nella storia del calcio dilettantistico italiano.

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