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La favola di Thomas Deng alle Olimpiadi: da rifugiato a capitano dell’Australia

Thomas Deng è il capitano dell’Australia alle Olimpiadi 2021 di Tokyo. Il difensore, che milita in Giappone negli Urawa Reds, a 24 anni guiderà la sua nazionale dopo 13 anni d’assenza ai Giochi. Lui e la sua famiglia fuggirono dal conflitto in Sudan quando Deng aveva solo 6 anni trovando accoglienza proprio in Australia da dove è nata poi la sua nuova vita.
A cura di Fabrizio Rinelli
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Le Olimpiadi regalano spesso emozioni che vanno oltre il semplice merito sportivo. I Giochi ci raccontano storie di vita vissuta, battaglie e conquiste. In poche settimane si racchiudono i sogni, le speranze e le aspettative di ogni atleta che il più delle volte ha dovuto lottare tanto per raggiungere questo traguardo. È il caso di Thomas Deng, calciatore e capitano dell'Australia del calcio che prenderà parte alle Olimpiadi di Tokyo. La sua è una storia particolare. Una sfida, come quella che si era prefissata per prima la sua famiglia che nel 2003, quando Deng aveva solo 6 anni, dovette fuggire dal conflitto civile in Sudan (la guerra del Darfur) per salvarsi e sperare di trovare una vita migliore.

Nato nel 1997 in Kenya, a Nairobi, Deng e la sua famiglia si trasferirono in Australia non prima di aver attraversato un campo profughi. Lui, la madre e i suoi quattro fratelli, dovettero lasciare tutto, anche il padre, che era in Kenya poiché lavorava come medico per un ente di beneficenza. L’intera famiglia non si è mai riunita e Thomas ottenne lo status di rifugiato in Australia. Una vita nuova, in un nuovo Paese e quel senso di vuoto nel dover lasciare le proprie radici. Fu il calcio a fargli stringere le prime amicizie ad Adelaide. Non fu difficile notare subito il talento di quel ragazzo che amava giocare a calcio con i suoi fratelli per divertimento.

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Il suo percorso fino alla fascia di capitano dell'Australia

Fu proprio da quel momento che iniziò una nuova vita per Thomas Deng che però non ha mai dimenticato i momenti brutti vissuti nei suoi primi anni in Australia: "Il momento più brutto? – ha raccontato nel corso di un'intervista – Essere seguito al supermercato per paura che rubassi qualcosa". Poi la vita gli ha riservato le gioie che tutti i ragazzi della sua età si aspettano quando giocano a calcio per strada sognando di sfidare un giorno i più forti al mondo. La sua carriera inizia a Melbourne tra le fila dei Victory, firmando il primo contratto giovanile. Un crocevia importante fino al debutto nel 2015 nella serie A australiana.

Bravo e attento in campo da guadagnarsi il trasferimento in Olanda nella squadra B del Psv Eindhoven e poi in Giappone dove il difensore si è poi consacrato tra le fila dell'Urawa Reds. La gioia più grande? Aver affrontato Andres Iniesta: "Un'esperienza che non dimenticherò mai" scrisse sul suo profilo Twitter dopo aver affrontato l'ex stella del Barcellona. Ma la vera gioia è stata quella per il debutto in Nazionale, quella australiana, con cui ha conquistato il terzo posto in Coppa d'Asia Under 23 dello scorso anno che è valso la qualificazione alle Olimpiadi.

Oggi è lui il capitano di questa Australia che non si qualificava ai Giochi dal 2008 e che al massimo è arrivata in semifinale a Barcellona 1992 perdendo 6-1 con la Polonia. Oggi Thomas Deng, da bambino di 6 anni in fuga dalla guerra con la sua famiglia, si ritrova ad essere il capitano del Paese che lo ha accolto regalandogli un sogno e soprattutto una nuova vita.

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