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La brutta serata di Donnarumma con il Barcellona, errori imperdonabili per un portiere: “Se devi uscire, esci!”

Gli interventi del portiere italiano suscitano forti perplessità in almeno 3 occasioni, due delle quali porteranno ai gol dei catalani nell’andata dei quarti di Champions con il Paris Saint-Germain. E sul gol del 2-3 resta schiacciato tra i pali, senza uscire.
A cura di Maurizio De Santis
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"Se devi uscire, esci!". Ad Amazon Prime Clarence Seedorf sintetizza in due parole le impressioni negative suscitate da Gianluigi Donnarumma che, in più di una occasione, mostra incertezze quando la palla, che sia da cross oppure da calcio d'angolo, spiove nell'area di rigore. Dolorosa e avvelenata quella che gli sfila davanti (e lui vede passare, segue con gli occhi, immobile) quando invece avrebbe dovuto far valere la sua stazza nell'area piccola – che è casa sua – e schiantarsi su Christesen a ogni costo.

Gigio più croce che delizia: riesce con un pizzico di fortuna a coprire un buco della difesa con un'uscita disperata ma sembra perdersi in un bicchiere d'acqua quando è tra i pali e deve imporsi per fisicità in quella porzione di campo dove il portiere è (dovrebbe essere) padrone. E qui l'ex calciatore milanista non calca la mano pur lasciando intendere che qualche sbavatura c'è stata. Anche più di una… balza all'occhio pure quella in occasione del 2-3, quando resta fermo tra i pali invece di ‘mangiarsi' pallone e avversari (come si dice in gergo).

Un caso in particolare è quello che fotografa le difficoltà dell'estremo difensore della Nazionale: quando arriva in ritardo sul traversone che Lewandowski colpisce per primo, approfittando anche dell'intervento in ritardo dell'estremo difensore. Ci ha pensato Nuno Mendes a togliere letteralmente la sfera dalla porta, deviando sulla linea la deviazione dell'attaccante del Barcellona.

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Un grosso spavento, nemmeno l'unico, per il Paris Saint-Germain che almeno per tutto il primo tempo soffre le iniziative dei catalani che giocano a un altro ritmo e sono ovunque, Raphinha è una spina nel fianco e là nel mezzo il centrocampo degli spagnoli prende il sopravvento. Sarà proprio il brasiliano a mettere il timbro sulla rete del momentaneo vantaggio a conclusione di un'azione (l'ennesima) che pure ha suscitato più di qualche perplessità sulle scelte del portiere italiano (sottolineate in telecronaca da Piccinini).

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La difesa del Paris Saint-Germain non c'è: sfilacciata, messa male, sorpresa, scompaginata, viene infilata da Yamal che ha tutto il tempo di controllare la palla, avanzare e poi mettere al centro un rasoterra velenoso che nessuno dei francesi riesce a intercettare. Ci prova Donnarumma che s'è fiondato fuori dai pali nel tentativo di deviare quella traiettoria.

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La porta è sguarnita, o la va o la spacca… e finisce male anche se non è tutta colpa sua: dov'erano gli esterni difensivi? Gigio si tuffa, sfiora la sfera, ormai è fuori causa. L'assist arriva a Raphinha chee la mette dentro. Non è solo responsabilità di Donnarumma, ma che ci faceva così lontano dai pali, lanciatosi all'assalto come un kamikaze?

E ancora, in occasione del pareggio del Barça, il suo rinvio imperfetto ha dato la stura al colpo di magia del ‘solito' Raphinha. E che dire del tris dei blaugrana? Quando il cross arriva in mezzo all'area è schiacciato sulla linea di porta e non accenna all'uscita (quando forse sarebbe stato necessario). "Se devi uscire, esci!", ma lui è rimasto lì.

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