Julio Sergio e la morte del figlio: “Da papà volevo restasse, lasciarlo andare era meglio per lui”

Julio Sergio ha scoperto di avere una forza interiore che non avrebbe mai immaginato. L'ex portiere di Roma e Lecce, dopo la tragedia della morte del figlio Enzo a 15 anni, non si è potuto permettere di crollare sotto il peso di un dolore enorme, per la sua famiglia e anche per quel ragazzo che gli ha insegnato "il vero senso della vita".
Julio Sergio racconta il dramma del figlio Enzo
Il classe 1978, che dopo la carriera tra i pali ha deciso di intraprendere la strada della panchina, si è raccontato in un'intervista al Corriere della Sera. Julio Sergio Bertagnoli ha ripercorso le tappe della malattia di Enzo, un calvario durato cinque anni e iniziato nel 2020: "Aveva spesso mal di testa. A questo si erano aggiunti dei problemi di equilibrio. Dopo molte visite e nessuna risposta, una pediatra ci aveva consigliato di fare una tomografia. Ricordo bene quel giorno. L’esame era iniziato alle 5 di pomeriggio. Alle 8 di mattina del giorno successivo era già in sala operatoria per il suo primo intervento alla testa".
Le conseguenze delle cure per il medulloblastoma si sono rivelate fatali per il ragazzo, che lo scorso luglio è deceduto a soli 15 anni: "Ho vissuto le ultime settimane al suo fianco. Un giorno ha chiamato me e sua mamma per parlarci. ‘Sono stanco, ho bisogno di riposare'. Era stanco, debole. La malattia si era aggravata. Se n’è andato per un’infiammazione ai polmoni durante l’ultima radioterapia. Il sistema immunitario non rispondeva più".
La famiglia di Julio Sergio aveva già capito tutto
In quel momento all'ex estremo difensore è crollato il mondo addosso. Quando Enzo è stato indotto in coma farmacologico, la sua famiglia aveva già capito tutto: "Il venerdì era stato indotto in coma farmacologico. Sapevamo che non si sarebbe più risvegliato. Aveva ancora battito, ma non sarebbe tornato da noi. La domenica se n’è andato". Il pensiero di una sofferenza alleviata è stato l'unico che ha lievemente attutito il dolore: "Da papà avrei voluto che restasse ancora con noi, ma lasciarlo andare era la cosa migliore per lui, era la sua volontà".
È stato proprio Enzo infatti a ricordare al papà: "Devi pensare a mamma e a mia sorella". Una forza infinita per questo 15enne che ha dovuto sopportare sei trapianti: "Non ha mai pianto, nonostante da anni non avesse una vita normale. Aveva smesso di svilupparsi fisicamente, non aveva più i capelli dietro alla testa. È stato capace di crearsi il suo mondo, di trovare una sua forza interiore. E pensava sempre agli altri".
Ad unirli anche la grande passione per il calcio, per il Santos e per la Roma. Alla fine è riuscito anche a realizzare il sogno di incontrare il suo idolo Neymar: "Guardava tutte le partite del Santos e, quando possibile, della Roma. Aveva detto alla mamma che avrebbe voluto fare dei corsi da allenatore per venire a lavorare con me. Prima di andarsene mi ha chiesto di incontrare Neymar. Per fortuna siamo riusciti a organizzare la visita".
Il messaggio di Enzo Bertagnoli
"Enzo è sempre con me". Julio Sergio, quando vive momenti difficili, parla ancora con suo figlio e cerca aiuto. Quella di Enzo è stata una lezione importante da trasferire anche agli altri: "Mi ha insegnato il valore delle cose, il senso della vita. Nella frenesia della nostra quotidianità ci dimentichiamo di ciò che conta: l’amore, le persone al nostro fianco, fare del bene agli altri. Enzo mi ha aiutato a capire questo. È venuto per portare un messaggio: la vita non va sprecata, ma va vissuta. Senza l’oggi non c’è il domani. Bisogna vivere il presente".
Insomma, l'ex portiere giallorosso ha una vera e propria missione, nel nome di Enzo: "Vivere la situazione nel modo più sereno e spontaneo possibile. Fare del bene, esprimerlo e dimostrarlo agli altri. Non possiamo controllare ogni cosa. E ora voglio essere d’aiuto a queste persone. Insieme ad altre famiglie sono al lavoro per creare strutture di supporto, sia a livello economico che psicologico. Chi vive la malattia non è mai pronto. Ti sconvolge la vita".