Incredibile in Brasile, partita interrotta dall’irruzione della polizia: devono arrestare l’arbitro

Scene incredibili si sono viste in Brasile nella zona di San Paolo quando, durante una finale di un torneo amatoriale di calcio la partita è stata improvvisamente interrotta dall'irruzione in campo da parte di diversi agenti di polizia che si sono diretti verso il signor Ederson Carlos da Silva che stava arbitrando. Tra l'incredulità generale di giocatori, dirigenti e spettatori, il direttore di gara pochi istanti più tardi ha dovuto abbandonare il terreno di gioco scortato dai poliziotti, in manette: era ricercato per un traffico di droga.
Il video dell'arresto in campo dell'arbitro da Silva durante la partita
La scena ai confini della realtà è avvenuta a Guarujá, città sulla costa di San Paolo, nel bel mezzo di una partita decisiva di un torneo di calcio amatoriale, domenica 22 giugno. All'improvviso si sono palesati in campo diversi agenti di polizia con giubbotti antiproiettile che hanno approfittato di una interruzione del gioco per entrare in campo, non appena l'arbitro Ederson Carlos da Silva ha fischiato un fallo e ammonito un giocatore. Tutto, ovviamente, è stato ripreso in diversi video amatoriali e delle testate sportive che stavano seguendo l'evento. Da Silva, ancora in campo, è stato avvicinato dagli agenti della Polizia Civile di San Paolo che lo avevano identificato quale principale obiettivo di un'indagine legata ad un traffico di droga, in una rete di narcotraffico operante nella regione brasiliana.
Il ruolo di da Silva per gli investigatori: "Affittava case ai trafficanti"
L'arresto è stato il risultato di un'operazione di sorveglianza che ha coinvolto sistemi di informazione e intelligence, fino all'ordine di custodia cautelare emesso a seguito di diverse settimane di indagini su un carico di 450 chili di cocaina, sequestrato a San Paolo nel 2024, che ha portato all'identificazione di nuovi ruoli tra i membri dell'organizzazione. Da Silva era responsabile della logistica del gruppo di narcotrafficanti: "Utilizzava case affittate dall'organizzazione criminale per immagazzinare la droga, che poi veniva distribuita".
La strategia investigativa attraverso i social: "Non sapevamo fosse anche un arbitro"
La strategia per localizzare Da Silva prevedeva un monitoraggio intensivo dei suoi profili social che venivano frequentemente aggiornati con attività pubbliche o relative alle sue prestazioni come arbitro in vari campionati dilettantistici. Questi post hanno dato informazioni chiave ai team di intelligence per localizzare la sua posizione ed eseguire l'arresto: "Non avevamo informazioni che arbitrasse partite di calcio. Non riuscendo a localizzarlo, lo stavano cercando"