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Il Napoli vieta ai calciatori stranieri di lasciare l’Italia: “Non è produttivo che scappino”

A differenza di Juventus e Inter, che hanno dato il permesso ai calciatori stranieri di tornare nella propria terra d’origine, il Napoli ha vietato ai suoi tesserati di lasciare l’Italia. Il legale del club l’avvocato Grassani ha spiegato il motivo: “Il Napoli intanto pensa che lasciar partire adesso i giocatori non sia produttivo per una ripresa un prossimo domani”.
A cura di Alessio Morra
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La Juventus e l’Inter hanno dato la possibilità ai propri calciatori stranieri di rientrare nelle rispettive terre d’origine, l’ultimo della lista è stato Diego Godin che è volato in Uruguay, dove adesso effettuerà la sua quarantena. Di parere invece completamente opposto il Napoli che ha impedito ai suoi tesserati di lasciare l’Italia.

La squadra deve restare in piena forma

L’avvocato Matteo Grassani, legale del club di De Laurentiis, intervenendo a ‘Radio Punto Nuovo’, ha spiegato perché il Napoli ha posto il veto sulla partenza dall’Italia dei propri calciatori, che non hanno avuto la possibilità di tornare nelle rispettive nazioni:

Il Napoli intanto pensa che lasciar partire adesso i giocatori non sia produttivo per una ripresa un prossimo domani: la missione è quello di tenere i giocatori quanto più vicini alla società, agli allenatori, ai mental coach, grazie anche agli strumenti utilizzati per tenersi in forma in casa. Ma questo può succedere solo se la squadra resta qui, senza che tutti scappino.

I calciatori che torneranno in Italia dovranno fare un’altra quarantena

Il Napoli pensa alla ripartenza. Non si sa ancora né se il campionato ricomincerà né quando, se la ripartenza ci sarà, ma i partenopei vogliono farsi trovare pronti. E il legale del club partenopeo è chiaro sulle intenzioni della società che vuole essere pronta e non vuole rischiare di vedere i propri calciatori sottoposti a un’ulteriore quarantena, come quella che dovranno obbligatoriamente effettuare coloro che ritorneranno in Italia:

L'obiettivo è quello di far partire anche il calcio quando il Paese ripartirà, senza arroccarsi. Ogni società fa ciò che meglio crede, ma lasciar andare i giocatori oggi, non è produttivo per una ripresa domani. E' vero che siamo uno dei Paesi più colpiti, ma non siamo gli unici, quindi quando torneranno i giocatori scappati dovranno fare ulteriore quarantena.

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