Il CT di Israele prima della partita con l’Italia: “Bisogna separare il calcio dal resto”

Per l’Italia è una partita da dentro o fuori: vincere significa garantirsi l’accesso ai playoff e continuare a inseguire il sogno Mondiale, anche se dalla “porta di servizio”. Ma Italia–Israele, in programma a Udine per le qualificazioni ai Mondiali 2026, va ben oltre il calcio. Per gli israeliani sarà infatti la prima gara dopo la tregua e la liberazione degli ostaggi, un evento dal forte valore simbolico.
Il CT Ben Shimon nella conferenza della vigilia ha dichiarato: "Siamo parte del nostro popolo, che sta vivendo momenti intensi ma dobbiamo tenere il calcio separato da tutto il resto. Il nostro compito è restare concentrati e regalare un po’ di gioia alla nostra gente".

All’andata gli azzurri si imposero 5-4 in un match spettacolare, ma stavolta il tecnico israeliano invita alla cautela: "Sarà importante avere equilibrio, non si possono segnare nove gol in ogni partita. Sappiamo cosa è importante per noi per la partita di domani, sappiamo che contro l'Italia non è mai facile: dovremo fare del nostro meglio e fare il nostro gioco. Ogni partita è a sé. Ovviamente c'è anche il livello della nazionale avversaria a fare la differenza: probabilmente abbiamo commesso un po' di errori, ma cerchiamo di fare sempre del nostro meglio",
Ben Shimon: "Pensiamo solo alla partita e a portare felicità al nostro popolo"
Ben Shimon ha commentato anche le difficoltà di un percorso disputato interamente ‘fuori casa': "Sempre in trasferta? È molto difficile, vogliamo giocare a casa con il nostro popolo, sappiamo quanto sono emozionanti le partite internazionali. All'inizio del nostro percorso abbiamo deciso di non parlare di ciò che manca, non possiamo controllarlo. Alla fine faremo i conti con i nostri risultati. Ovviamente, ogni nazionale vuole giocare in casa…".