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Mondiali in Qatar 2022

I trucchetti non visti di Bono durante i rigori: ha annientato mentalmente la Spagna

Il Marocco ha colto una storica qualificazione ai quarti di finale grazie alle strepitose parate del suo portiere. Che ha fatto di tutto, riuscendoci, per distrarre i rigoristi spagnoli che hanno fallito tre tiri su tre.
A cura di Alessio Pediglieri
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Incredibile sorpresa ai Mondiali in Qatar con il Marocco che passa ai quarti di finale contro la Spagna, grazie soprattutto alle prodezze del suo portiere Yassine Bounou, conosciuto semplicemente come Bono, che è stato l'autentico eroe di giornata. Il  portiere marocchino con cittadinanza canadese (e che gioca proprio in Spagna) è infatti riuscito nell'impresa di mantenere la propria porta inviolata, portando all'errore tutti e tre i rigoristi spagnoli. Merito di un pizzico di buona sorte ma anche di una serie di trucchi psicologici che hanno reso innocui tutti i tiri avversari.

Una lotteria che si è rivelata una sentenza per le Furie Rosse di Luis Enrique, che escono mestamente dai Mondiali agli ottavi, ancora una volta dal dischetto come era accaduto già in altre tre precedenti edizioni iridate. Gli errori sono arrivati da Sarabia, che era entrato nei minuti finali proprio per calciare i rigori e che ha colpito il palo. Poi, le super parate di Bono che hanno negato la gioia del gol prima a Soler e poi a capitan Busquets con il Marocco che festeggiava la storica qualificazione per la prima volta ai quarti di un Mondiale.

L'atteggiamento di Bono, sin dal primo rigore: è riuscito a creare situazioni impreviste e a infastidire i tiratori spagnoli
L'atteggiamento di Bono, sin dal primo rigore: è riuscito a creare situazioni impreviste e a infastidire i tiratori spagnoli

Proprio Yassine Bounou è stato l'assoluto protagonista degli attimi decisivi del match, con il portiere del Siviglia e della nazionale marocchina che ha provato a utilizzare tutti i trucchetti a propria disposizione per dare fastidio e innervosire i giocatori spagnoli. Su tutti e tre i tiri dagli 11 metri ha cercato, riuscendoci alla perfezione, di sparigliare le carte. Ha iniziato la sua sfida psicologica personale senza rimanere in posizione corretta, restando all'interno della porta o troppo avanti,  facendosi richiamare ripetutamente dall'arbitro perché rimanesse sulla linea fino al momento del tiro.

Uno dei tanti richiami da parte dell'arbitro verso il portiere del Marocco, volutamente "indisciplinato"
Uno dei tanti richiami da parte dell'arbitro verso il portiere del Marocco, volutamente "indisciplinato"

Un modo evidente per non permettere ai rigoristi di concentrarsi adeguatamente, così come con i suoi movimenti laterali, quasi scoordinati e casuali, ma sempre volti a disturbare i tiratori: tecnicamente, Bono è stato altrimenti perfetto, sempre in piedi fino all'ultimo al centro della propria porta, reattivo e intuitivo al momento del tuffo.

I movimenti sulla linea da parte di Bono che hanno distratto i giocatori spagnoli
I movimenti sulla linea da parte di Bono che hanno distratto i giocatori spagnoli

Il resto è stata pura teatralità, così come quando ha approfittato anche della sua esperienza in Liga per parlare in spagnolo agli avversari. Lo ha fatto per ben due volte, soprattutto con Soler quando gli ha gridato un avvertimento che poi si è rivelata profezia: "So dove lo tiri". Detto, fatto: parata perfetta e rigore respinto, così come poco dopo con Busquest che ha risposto con un sorriso alle parole del portiere, prima di calciare via l'occasione per riportare la Spagna in bolla.

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Il Marocco si è confermato una roccaforte difensiva difficilmente superabile e fino a questo momento è ancora una delle Nazionali meno battute di tutti i Mondiali in Qatar. Nella fase a gironi la squadra allenata da Regragui si è qualificata come prima in classifica e ha subito solamente una rete (su uno sfortunato autogol di Aguerd), pareggiando al debutto contro la Croazia 0-0 e poi vincendo contro il Belgio 2-0. Proprio nella sfida ai Diavoli Rossi, Bono fu ancora protagonista a suo modo. Non scese in campo, anzi: si presentò regolarmente a squadra schierata cantando l'inno, poi venne sostituito prima dell'inizio: "Ho avuto un malore" dirà nel post gara "forse a causa delle infiltrazioni per l'infortunio,  ho avuto le vertigini". Le stesse che ha fatto provare ai rigoristi spagnoli martedì sera.

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