I figli di Diogo Jota in campo come ‘mascotte’ prima di Liverpool-Wolves: forti emozioni ad Anfield

Ad Anfield Road si è giocata oggi Liverpool-Wolverhampton, che sarà per sempre la partita di Diogo Jota. Il calciatore portoghese, prematuramente scomparso la scorsa estate a causa di un incidente stradale, ha vestito le maglie di entrambe le squadre. Il Liverpool lo ha voluto omaggiare ulteriormente invitando la famiglia e i suoi bambini hanno fatto da mascotte entrando in campo con i calciatori dei Reds e con la maglia rossa, provocando un'ondata d'emozione fortissima e condivisa.
Due dei figli di Diogo Jota in campo con van Dijk
La prima volta di un Liverpool-Wolverhampton dopo il tragico incidente automobilistico che ha portato via l'attaccante portoghese, e suo fratello, lo scorso 3 luglio. L'omaggio dell'amato numero 20 è stato emozionantissimo, presente tutta la sua famiglia. Con due dei tre figli, Dinis e Duarte (il più piccolo ha appena un anno), scesi in campo come mascotte, guidando la squadra davanti a capitan van Dijk, che era visibilmente emozionanti. Con loro c'erano anche altri bambini, un po' più grandi, della famiglia del portoghese. Presente, ed immortalata dai fotografi, naturalmente Rute Cardoso, moglie di Diogo Jota, e madre dei tre figli.

Sciarpe con il nome e il numero di Diogo Jota a raffica ad Anfield, ma anche tanti fiori in ricordo del calciatore che per tre anni (dal 2017 al 2020) è stato ai Wolves prima di passare al Liverpool, con cui ha vissuto gli ultimi cinque anni della sua carriera.
Il ricordo di Klopp: "Tutti volevano essere come lui"
In vista della partita e delle celebrazione, il quotidiano inglese The Observer ha chiesto a Jurgen Klopp di scrivere un ricordo di Diogo Jota. Il tecnico tedesco ha usato parole fantastiche: "Perché era così amato? Per me è semplice. Perché in Diogo, le persone vedevano il meglio di sé. O forse il meglio di ciò che volevano essere. Era umile e autentico. Non fingeva di essere altro da quello che era, era divertente, era normale, era genuino. Diogo era semplicemente Diogo. Senza vergogna. Sebbene ricordi il calciatore con immenso orgoglio, è la persona che ricordo di più. Ma la cosa bella è che entrambe le sue versioni condividevano le stesse qualità".