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Superlega europea di calcio

Guardiola contro tutti, Superlega e Uefa: “Non è sport se non esiste la sconfitta”

Il tecnico del Manchester City, nonostante il suo club sia uno dei 12 fondatori della Superlega, si è espresso contro la Superlega: “Non è sport se non c’è relazione tra impegno e successo”. Ma Guardiola se l’è presa anche contro la Uefa: “Il Bayern nella partita più importante della stagione l’ha giocata senza Lewandowski. Questo perché ognuno pensa a se stesso”.
A cura di Alessio Morra
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Pep Guardiola non smentisce se stesso e come Jurgen Klopp si schiera contro la Superlega. Ma il tecnico catalano, nonostante il club che allena il Manchester City abbia aderito al progetto, però ha anche criticato la Uefa. Insomma Guardiola alla vigilia del recupero con l'Aston Villa conferma di essere un uomo libero:

Non è sport quando non c'è relazione tra impegno e successo. Non è sport se non importa se perdi. Ho detto molte volte che voglio la migliore competizione possibile. Non è giusto se le squadre combattono a il massimo e non può qualificarsi.

Il tecnico catalano prevedibilmente ha detto no alla Superlega ed ha aggiunto:

Mi piacerebbe che il presidente del comitato spiegasse al mondo come sia stata presa questa decisione. Sostengo il mio club. Amo far parte di questa società. Ovviamente però ho anche la mia opinione; in questo momento è solo una constatazione. Ecco perché è scomodo per i manager. Non ho tutte le informazioni in merito alla Superlega, ne ho soltanto alcune. Perché queste squadre sono state selezionate per giocare questa ipotetica competizione in futuro? Lo sport non è più sport se non esiste il rapporto tra fatica e risultato. Lo sport non è più sport quando la vittoria è garantita. Non è uno sport quando non importa se perdi. Non è giusto che le squadre combattano al vertice e non possano qualificarsi.

Guardiola attacca pure la Uefa

Dunque un chiaro no alla Superlega da parte di Guardiola che però in conferenza stampa ne ha pure per la Uefa, che ha pensato principalmente ai suoi interessi. E per dimostrare questo ha citato il caso dell'infortunio di Lewandowski, finito ko durante un incontro della nazionale e che per questo non ha potuto giocare la doppia sfida di Champions tra Bayern e Psg:

Nella parte più importante della stagione, quando combattiamo per i titoli tutti noi, c'era Lewandowski che non poteva giocare contro il PSG perché si è infortunato giocando con la nazionale (Polonia-Andorra ndr.). L'Uuefa lo ha deciso perché sono affari loro e Lewandowski non poteva giocare. Ognuno pensa a se stesso.

Guardiola come Klopp

Le parole di Pep seguono quelle di Klopp, allenatore del Liverpool, altra società che ha detto sì alla Superlega, che aveva detto alla vigilia della partita con il Leeds di essere contrario al progetto: "Criticatemi per tutto ma non per questo. A me quest'idea non piace, non ho cambiato idea, è giusto qualificarsi per merito. A me fa piacere se si qualifica il West Ham".

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