Giornalista molestata in diretta tv da un gruppo di tifosi: il gesto subito è vergognoso

Duda Dalponte è la reporter brasiliana che ha denunciato l’aggressione avvenuta durante un collegamento. Stava raccontando l’attesa e la partenza dei tifosi per la finale di Copa Libertadores.
A cura di Maurizio De Santis
0 CONDIVISIONI
Immagine

Duda Dalponte è la giornalista brasiliana che ha subito gravi molestie durante un collegamento in diretta tv con l'emittente Globo dall'aeroporto di Rio de Janeiro. Perché era lì? Stava documentando l'attesa per la finale di Copa Libertadores tra il Palmeiras e il Flamengo, in particolare la partenza dei tifosi del club rubro-negro, pronti ad affrontare la trasferta in perù per seguire il big match in programma allo stadio Monumental di Lima. Ed è proprio durante il racconto di quelle scene di euforia che qualcuno alle spalle le tira i capelli raccolti in una coda. Le succede più di una volta nonostante si giri per individuare il responsabile. Non è stato possibile identificare il colpevole ma la reporter Dalponte ha criticato attraverso un videomessaggio condiviso sui social l'atteggiamento deplorevole e aggressivo.

Lo sfogo della reporter sui social: "Non era uno scherzo ma un'aggressione"

Dalponte ha registrato una breve clip nella quale, oltre a raccontare i dettagli meno noti di quell'episodio, ha anche denunciato quegli atteggiamenti che non possono essere derubricati a semplice goliardia. Perché metterle le mania addosso? Perché agire in maniera tale da farle del male? Perché una donna deve essere oggetto di atteggiamenti del genere, per giunta durante l'adempimento del proprio lavoro? A tutte queste domande è la stessa reporter a dare una risposta.

Immagine

"Sono state ore molto faticose per me per tutto quanto accaduto e avete visto grazie ai video sui social network. Non è stato uno scherzo quello che mi è successo. La prima volta che mi hanno tirato i capelli ho pensato che fosse successo in maniera accidentale ma quando è accaduto una seconda volta non ho avuto dubbi. Qualcuno lo stava facendo apposta. È successo anche una terza volta e quando mi sono girata per capire chi fosse stato è stato inutile".

Silenzio e omertà, impossibile individuare il colpevole

Silenzio e omertà, nessuno le ha saputo (e/o voluto) dire niente al riguardo. Niente che potesse aiutarla a trovare il colpevole. "Sappiamo bene cosa significa fare il nostro lavoro in situazione di grande euforia, in mezzo alla gente. Ma alcune cose sono chiaramente uno scherzo e altre no. E quello che è capitato a me non è stato solo un brutto scherzo ma un'aggressione. È inaccettabile che una giornalista sia molestata mentre sta lavorando".

Immagine

La chiosa è carica di orgoglio professionale e personale: "L'obiettivo di questo video è spiegare a tutti che sto bene. E che, nonostante tutto, continuerò a svolgere il mio lavoro come sempre. E spero che questi tifosi, che non sono degni di essere definiti come tali, si vergognino per quanto fatto. Grazie per i messaggi di solidarietà e incoraggiamento che mi avete inviato".

0 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views