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Gilardino racconta la rivalità con Pippo Inzaghi al Milan: “Non si può essere amicissimi di tutti”

Negli anni al Milan ha vissuto una grande concorrenza con Inzaghi e adesso Gilardino ha deciso di raccontare qualcosa di più sul loro rapporto: “L’importante è essere sé stessi, leali, corretti con il gruppo”
A cura di Ada Cotugno
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Alberto Gilardino e Pippo Inzaghi, amici ma anche rivali nel grande Milan che nel 2007 alzò al cielo di Atene la Champions League nella finale contro il Liverpool. Un rapporto condizionato dalla concorrenza in attacco di due giocatori che facevano fatica a convivere, vista la qualità di una rosa che si proponeva di essere forte in ogni reparto, sia nei titolari che nella panchina. E a distanza di tanti anni l'attuale allenatore del Genoa ha regalato qualche piccolo retroscena sul rapporto con Inzaghi, uno dei giocatori più rappresentativi di quell'epoca.

Intervenuto a Radio Lega Serie A, l'ex giocatore si è soffermato sul racconto dei tre anni vissuti in rossonero, durante i quali ha vinto Champions League, Mondiale per Club e Supercoppa UEFA. Un'esperienza vincete e di grande valore, impreziosita nel mezzo anche dalla vittoria ai Mondiali del 2006 con l'Italia: Gilardino l'ha definita la squadra migliore d'Europa in quel momento e i risultati lo confermano.

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"Ho scelto il Milan perché avevo già dato la mia parola al dottor Galliani" ha rivelato, ma poi la curiosità si è spostata sullo strano dualismo con Pippo Inzaghi, idolo indiscusso in quegli anni di grande gloria. Tra i due non c'era una grande amicizia, soprattutto perché la concorrenza in rossonero tra tutti i giocatori era davvero alta e spesso tendeva a riversarsi anche sui rapporti personali.

Gilardino ha voluto chiarire la situazione tra i due, lasciando intendere che non erano per nulla amici fuori dal campo: "Con Pippo c’è stata una concorrenza atomica in quegli anni perché il Milan aveva sempre attaccanti incredibili siccome si giocava su più fronti. Le rose erano sempre molto ampie. L’importante è essere sé stessi, leali, corretti con il gruppo. Non si può essere amicissimi di tutti, ma quando sei dentro il gruppo devi lottare per il tuo compagno, la rabbia per farlo con lui".

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