Fagioli: “Vlahovic è un amico. Mi prestò 100mila euro cash per pagare i debiti per le scommesse”

La Guardia di Finanza di Milano ha eseguito un'ordinanza di arresti domiciliari nei confronti dei cinque indagati nell'inchiesta relativa al calcio scommesse, che aveva coinvolto, recentemente, anche una decina di calciatori di Serie A, inclusi Fagioli, Tonali e Florenzi. Contemporaneamente con questa notizia sono diventati pubblici i verbali di Florenzi e Fagioli, che agli inquirenti ha parlato dei suoi debiti, ed ha fatto anche il nome di Vlahovic tra quelli dei calciatori, anzi compagni di squadra che lo hanno aiutato in quel momento difficilissimo.
Nicolò Fagioli nella scorsa stagione ha scontato una lunga squalifica, quando è rientrato ha disputato pure gli Europei disputati in Germania. In questo nuovo filone dell'indagine, spostatosi da Torino a Milano, Fagioli è stato egualmente coinvolto, così come Tonali. Perché i due centrocampisti hanno fatto da collettori. L'ex centrocampista della Juventus ha dovuto anche ricoprire i debiti di gioco, lo ha fatto acquistando o facendo acquistare dei Rolex che non sono stati poi in realtà consegnati a chi li aveva comperati.

"Vlahovic ha versato 100 mila euro per coprire i miei debiti"
Di quei movimenti se n'era già parlato, con Fagioli che aveva chiesto un aiuto a compagni di squadra come Gatti o Dragusin, che gli hanno dato una mano a ripagare il debito con i suoi creditori. Ma come emerge da un verbale reso ai pm di Milano, lo scorso 24 aprile, il calciatore attualmente in forza alla Fiorentina ha ricevuto un contributo sostanzioso anche da parte di Dusan Vlahovic che gli avrebbe prestato una cifra enorme: "Ricordo che anche Vlahovic, che era un mio caro amico, quando giocavo con la Juventus aveva provveduto a versare un importo di 100mila euro per coprire i miei debiti senza acquistare alcun bene".
"Avevo un debito di ulteriori 400 o 500 mila euro"
Sempre ai pm di Milano ha rivelato che quando il suo nome venne fatto per la prima volta, nell'ottobre del 2023, nessuno dei creditori si era fatto più vivo, nonostante un debito residuo gigantesco: "Avevo un residuo di ulteriori 400 o 500 mila euro nel momento in cui sono stato convocato per gli interrogatori a Torino, da quel momento nessuno mi ha più sollecitato".

Infine il calciatore ha tenuto a precisare che non ha mai cercato calciatori per conto terzi: "Non ero io ad adescare i giocatori, sono stati altri calciatori che mi chiedevano e di giocare e io ho passato loro il contatto di De Giacomo. Quando Bellanova contattò uno di quelli dell'organizzazione ho avuto ‘solo' 5 mila euro di credito di più sul sito, non ho mai guadagnato soldi".