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Caso scommesse nel calcio

Fagioli ha ammesso scommesse enormi su partite di calcio: la “presunta ludopatia” può salvarlo

Nicolò Fagioli ha ammesso di aver “scommesso su partite di calcio”: rischia tre anni di squalifica e un’ammenda di 25 mila euro ma la “presunta ludopatia” può salvarlo.
A cura di Vito Lamorte
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Nicolò Fagioli ha ammesso di aver scommesso su piattaforme online illegali anche per eventi relativi al suo sport. "Ho fatto puntate su partite di calcio": queste le parole che avrebbe detto agli investigatori della Procura di Torino che lo hanno ascoltato.

Il centrocampista della Juventus si trova al centro del fascicolo aperto dalla Procura piemontese su un presunto giro di scommesse attuate su piattaforme online non autorizzate e nelle prossime settimane, se non giorni, arriverà il deferimento da parte della Procura federale.

Adesso il calciatore rischia tre anni di squalifica perché in ballo c’è il comma 1 dell’articolo 24 che comporta “per i soggetti dell’ordinamento federale, per i dirigenti, per i soci e per i dirigenti delle società la sanzione della inibizione o della squalifica non inferiore a tre anni e dell’ammenda non inferiore ad euro 25.00o".

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Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, la difesa del calciatore potrebbe puntare su una "presunta ludopatia" visto già nelle giovanili era attratto dal gioco e dal poker: questo potrebbe alleggerire un po' la pena ma non è scontata come situazione. A suo favore andrebbe anche il fatto che ha scelto di autodenunciarsi.

La posizione è delicata e diventerebbe ancora più complicata per il 22enne centrocampista se venisse fuori delle ‘giocate’ anche sulla squadra per la quale era o è tesserato: al momento su questo non ci sono conferme.

L’indagine FIGC dovrebbe essere già vicina alla conclusione: il fascicolo è stato aperto a inizio settembre e da quel momento la Procura guidata da Giuseppe Chiné ha sino a 60 giorni per chiuderlo.

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Al momento la Juve non rischia alcun rilievo federale ma l’articolo 24 specifica al comma 5 che "i soggetti di cui all'art. 2 che siano venuti a conoscenza in qualunque modo che società o persone abbiano posto o stiano per porre in essere taluno degli atti indicati ai commi 1 e 2, hanno l’obbligo di informarne, senza indugio, la Procura federale”. Cosa vuol dire? Se qualcuno all'interno della società avesse avuto l’informazione che Fagioli aveva scommesso, avrebbe dovuto denunciarlo. Se qualcuno ne fosse stato a conoscenza e non avesse informato i pm, sarebbe anch'esso a rischio squalifica, come spiega la norma: “Il mancato adempimento di tale obbligo comporta per i soggetti di cui all'art. 2 la sanzione della inibizione o della squalifica non inferiore a sei mesi e dell’ammenda non inferiore ad euro 15.000”.

A favore del caso Fagioli potrebbe arrivare il recente precedente che riguarda Ivan Toney, attaccante del Brentford e dell'Inghilterra, che è stato sospeso per otto mesi proprio per aver infranto il regolamento sulle scommesse con 262 violazioni nel giro di quattro anni.

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