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“Duro, ma giusto”: la reazione dello spogliatoio dell’Inter all’addio di Conte

La decisione di Antonio Conte di lasciare l’Inter ha lasciato un senso di smarrimento tra i calciatori, molto legati al tecnico. Ad alimentare incertezza è anche il piano di dimensionamento previsto dalla società. La voce nello spogliatoio è unanime: “Sono stati due anni duri e faticosi ma alla fine abbiamo vinto e tutto il lavoro è stato ripagato”.
A cura di Maurizio De Santis
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Perplessità. Amarezza. Dubbi sul futuro legati all'austerity della società. La partenza di Antonio Conte, che ha risolto il contratto con l'Inter a pochi giorni dalla conquista dello scudetto, ha lasciato il segno all'interno dello spogliatoio. Il tecnico era riuscito ‘a entrare nella testa dei calciatori' (come si dice in gergo), a compattare il gruppo intorno alla sua figura e adesso che è andato via ha lasciato una sensazione di smarrimento e, più ancora, alimentato l'incertezza sul futuro della squadra.

La situazione economica del club è tale che nessun calciatore può ritenersi intoccabile: la rosa non verrà smantellata ma il dimensionamento toccherà tutti. Tra i pochi punti fermi per la prossima stagione dovrebbe (il condizionale è d'obbligo) esserci Lukaku. Proprio il belga, fortemente voluto a Milano dall'ex tecnico, è uno dei pezzi pregiati e più ambiti, la pedina che ha maggiore mercato. A testimonianza del forte legame con Conte, l'ex United ha pubblicato sui social un messaggio con dedica speciale.

Abbiamo avuto diverse occasioni per lavorare insieme, ma soltanto dio sa perché non sia successo prima – le parole di Lukaku -. Sei arrivato nel momento giusto, e mi hai cambiato come uomo e come giocatore. Mi hai reso più forte a livello mentale e, cosa ancora più importante, insieme abbiamo vinto. Vincere è tutto quello che conta e sono felice che tu sia stato il mio allenatore. Porterò con me tutti i tuoi insegnamenti per sempre (la preparazione atletica, quella mentale e la spinta a vincere). È stato un piacere giocare per te. Grazie per tutto quello che hai fatto. Ti devo molto, Antonio Conte.

Dal bomber, colonna della squadra, al capitano Samir Handanovic che ha sollevato la coppa dello scudetto a San Siro. Il portiere dell'Inter ha confermato quanto sia stato importante l'aspetto psicologico e motivazionale in una stagione molto difficile per tante ragioni, anche fuori dal campo

Sono stati due anni duri e faticosi ma alla fine abbiamo vinto e tutto il lavoro è stato ripagato – i concetti espressi dal portiere -. Sei stato duro ma giusto, con te ho imparato da giocatore e da capitano. Sei stato quello che alzava sempre l’asticella e che metteva la giusta pressione a tutti. Sei quello che ha fatto la differenza. Grazie mister @antonioconte e grazie al tuo staff, è stato un piacere e un privilegio lavorare e vincere con voi.

Grazie per tutto quello che hai insegnato, le parole di Hakimi. Gratitudine anche nelle frasi di Bastoni, il giovane difensore sul quale il tecnico ha puntato e fatto in modo che restasse in rosa.

Hai creduto in me dal primo giorno. Mi hai fatto crescere sia dentro che fuori dal campo, aiutandomi a realizzare quello che è sempre stato il mio sogno, giocare e vincere con la maglia che amo. Per questo non posso far altro che dirti grazie per questi due anni meravigliosi. Buona fortuna.

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