Diego Costa ha una trombosi venosa profonda: l’annuncio dell’Atletico Madrid
Non c'è pace per Diego Costa. Dopo i problemi di natura muscolare, nuovi guai per l'attaccante dell'Atletico Madrid che nell'ultimo turno di campionato era tornato in campo per poco più di 15′ contro il Barcellona. I Colchoneros hanno annunciato in un comunicato che il bomber deve fare i conti con una trombosi venosa. Una patologia che non sembra essere legata ai recenti infortuni, ed è di natura spontanea.
Atletico Madrid, trombosi venosa per Diego Costa
L'Atletico Madrid ha fatto il punto così sulle condizioni di Diego Costa: "Il nostro attaccante si è sottoposto questa mattina alle prove presso la Clinica dell'Università di Navarra che hanno rilevato l'origine del disagio che stava soffrendo. Non è correlato a traumi o lesioni precedenti ed è in attesa di evoluzione. Diego Costa si è sottoposto ad esami la mattina di mercoledì 25 novembre presso la Clinica dell'Università di Navarra per accertare l'entità di qualche fastidio alla gamba destra. Il rapporto dei servizi medici del club indica che il nostro attaccante aveva una trombosi venosa profonda spontanea alla gamba destra. Non è correlato a traumi o lesioni precedenti. Il giocatore è in attesa di evoluzione".
Che cos'è la trombosi venosa
Cos’è la trombosi venosa? È una patologia molto seria, conseguenza di un anomalo processo di coagulazione del sangue all’interno di una vena. È più frequente che sia localizzata soprattutto nelle gambe, e può bloccare la circolazione ematica. I problemi possono essere molteplici: il coagulo infatti può sciogliersi oppure aumentare di dimensioni con conseguenze molto pericolose per la salute. Nel caso di rottura, i piccoli frammenti possono anche essere trasportati fino al cuore e dare il la ad un’embolia polmonare. Nel caso del centravanti la trombosi si è generata in maniera spontanea e sarà curata dai medici dell'Atletico nelle prossime settimane. Difficile stabilire al momento i tempi di recupero per l'attaccante che ha già iniziato le terapie. In casi simili molto dipende dalla "risposta" del paziente che può guarire in pochi giorni, o necessitare anche di mesi.
