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De Laurentiis: “De Bruyne fuoriclasse, colpo nato 3 mesi fa”. Poi annuncia altri acquisti

Il presidente del Napoli parla anche di strategie di mercato durante la conferenza di presentazione dei ritiri in Trentino e in Abruzzo. “Kevin è un tassello in una squadra che va potenziata visto che avremo quattro competizioni, dalla Champions alla Coppa Italia”. E sul futuro: “Non venderei il Napoli nemmeno per due miliardi e mezzo di euro”.
A cura di Maurizio De Santis
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"Falso, Falsissimo!". Aurelio De Laurentiis lo urla nel microfono parlando del campionato del Napoli e di certe allusioni a un campionato che – secondo alcuni – non sarebbe stato abbastanza competitivo perché "i club sono ancora deboli". La presentazione dei ritiri estivi in Trentino Alto Adige (Dimaro Folgarida dal 17 al 27 luglio) e in Abruzzo (Castel di Sangro dal 30 luglio al 14 agosto) è l'occasione per mettere i punti sulle i rispetto a una certa narrazione che quasi svilisce l'impresa compiuta dagli azzurri contro ogni pronostico, oltre più rosea aspettativa dello stesso club che puntava a chiudere almeno tra i primi quattro e tornare in Champions.

Il presidente alza il tono della voce e sottolinea questa lettura mendace di una stagione che definisce "della Madonna perché tutte le squadre si sono attrezzate, Bologna e Lazio erano molto forti, la Roma con Ranieri ha vinto il suo scudetto. La classifica non vuol dire nulla, è vero a volte si è vinto con 102 punti, noi siamo arrivati una volta a 91, ma io altrove non è che abbia visto tutti questi punteggi".

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Il giusto merito va ad Antonio Conte, De Laurentiis lo ribadisce chiarendo un concetto chiave: "Le cose quest'anno sono andate benissimo, di lusso – ha aggiunto il massimo dirigente -. Conte è stato bravo a far fronte a tutti gli incidenti che possono capitare e quest'anno sono stati numerosi. È stato sempre all'altezza della situazione riuscendo a risolvere ogni problema che forse noi pensavamo fosse difficile da risolvere. Quindi merito a Conte se siamo arrivati fino in fondo e se abbiamo vinto uno scudetto".

La riflessione successiva è un mettere le mani in avanti e giocare d'anticipo: l'argomento mercato è tabù. "Un'altra cosa, non mi fate domande del genere perché qui noi educatamente dobbiamo fare un assist al Trentino e all'Abruzzo. Noi stiamo sul mercato e prima di un mese non ne sapremo nulla. Voi tutti i giorni scriverete che stiamo comprando 50 giocatori. Quando vi leggo mi faccio un sacco di risate".

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Poi si sbottona e qualcosa concede qualcosa quando gli viene chiesto di De Bruyne che per età e per parametri (soprattutto economici) sembra un'inversione di tendenza rispetto alla linea. "È un'operazione nata tre mesi fa. Kevin è un fuoriclasse, sappiamo anche qual è la sua anagrafica. È un tassello in una squadra che va potenziata visto che avremo quattro competizioni, dalla Champions alla Coppa Italia. Ci saranno parecchi acquisti, a noi piace lavorare bene e non ci piace lasciare nulla al caso". Per scaramanzia non aggiunge altro. "I pronostici non vanno mai fatti perché portano sfortuna. Il Napoli ha sempre giocato in modo pulito, a differenza di una certa squadra del Nord come la Juventus".

Altra risposta su un quesito intrigante: in ritiro si vedrà il Napoli già al completo? "A me farebbe piacere avere subito i giocatori a disposizione ma ci sono due problemi. Se vuoi spendere un 30% di più puoi anche definirli domani mattina. Però ci sono club competitor e quelli proprietari che fanno i loro interessi aspettando le preferenze dei giocatori. E non dimentichiamo che quest'anno c'è il Mondiale per Club… Magari i nostri occhi si poseranno su qualche calciatore che giocherà quel torneo e avrà bisogno di riposarsi altrimenti arriva sgonfio oppure rischia incidenti. Tutti gli altri desideri li possiamo esprimere ma non sempre li possiamo realizzare".

Ultima riflessione dedicata al valore della squadra. "Finché avrò vita, cercherò di tenere in vita il Calcio Napoli. Poi, quando non ci sarò più, i miei figli se vorranno cederlo, lo cederanno. Non venderei il Napoli nemmeno per due miliardi e mezzo di euro. Il Calcio Napoli si identifica con la città, con un popolo, con un’idea, con i napoletani".

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