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Cosmi all’estero ha ritrovato la gioia: “Ho buttato 10 anni”. Racconta cosa gli è successo in Italia

Durissimo sfogo di Serse Cosmi: “Magari avessi avuto il coraggio di andarmene via prima, è stata una catarsi. Ora mi chiedo: ma chi me l’ha fatto fare di sprecare tanto tempo?”.
A cura di Paolo Fiorenza
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Serse Cosmi è dallo scorso 4 settembre l'allenatore del Rijeka, subentrato al posto di Fausto Budicin, che il club croato aveva esonerato dopo il pessimo inizio di stagione (5 punti portati a casa nelle prime 7 partite). Da allora, il 64enne tecnico umbro ne ha ottenuti 7 nelle successive 7 e la squadra naviga ancora a fondo classifica del campionato croato, ma a sentire lui le cose non potrebbero andare meglio e la sua vita ha avuto una svolta.

Per la prima volta all'estero nella sua carriera, Cosmi rimpiange di non aver lasciato prima l'Italia e si lascia andare ad uno sfogo che è un atto d'accusa durissimo al nostro calcio: "Avevo esaurito le pile, troppe ingerenze assurde nel calcio italiano. Cos'era successo? Era successo che in Italia non si può più stare. Non si può più fare il mestiere di allenatore come si deve. Come si dovrebbe. All'estero sono rinato".

Serse Cosmi oggi: in Croazia sta benissimo
Serse Cosmi oggi: in Croazia sta benissimo

Le ultime stagioni sono state avare di soddisfazioni per "l'Uomo del fiume" – soprannome dovuto al fatto che suo padre era un guardiano del Tevere, vicino al quale è cresciuto – con esoneri, retrocessioni e mancate conferme, a cominciare dal Brescia nel 2008 per continuare con Livorno, Palermo, Lecce, Siena, Pescara, Trapani, Ascoli, Venezia, Perugia e Crotone. I fasti del primo Perugia di Gaucci e dell'Udinese portata alla sua prima partecipazione in Champions League sono lontani, ma non sempre è stata colpa di Cosmi, come il tecnico fa capire tra amarezza e rabbia.

"In Croazia ho capito di avere perso dieci anni, gli ultimi: tempo sprecato. Qui ho capito subito la differenza – spiega a Repubblica – La differenza è il rispetto dei ruoli, il rispetto delle persone. Per me è stata una catarsi, la definisco così. Anche se non è una società di alta classifica, il Rijeka ha strutture incredibili, una società seria. Vado di nuovo ad allenare felice, con tanta voglia di fare il mio lavoro. Da tanto tempo non mi capitava più. Magari avessi avuto il coraggio di andarmene via prima".

Cosmi sulla panchina del Crotone nel 2021: è stata la sua ultima panchina italiana
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Il tecnico umbro spiega perché non ha mai pensato di lasciare l'Italia per andare a fare esperienze all'estero: "Era un preconcetto. L'assurda convinzione che il calcio sia solo in Italia. Ora mi chiedo: ma chi me l'ha fatto fare di sprecare tanto tempo? Ho scoperto un mondo diverso. Parlo in inglese, mi diverto, insegno, trasmetto le mie conoscenze. A parte che i posti, la costa di Opatija dove vivo, sono bellissimi. Mi è tornato l'entusiasmo, alleno volentieri. Ho il piacere del confronto quotidiano. E guardi che non sono l'unico a pensarla così. Ne ho parlato con altri colleghi e sono d'accordo con me. Il problema del calcio italiano sono le troppe cose poco chiare. Le ingerenze. Le commistioni dei ruoli. Come si risolve? Nella maniera più drastica: cambiando gli uomini".

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