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Cos’è la “garra charrúa”, l’arma segreta dell’Uruguay ai Mondiali: il significato

Spesso si parla di ‘Garra Charrua’ riferito all’Uruguay. Ma cosa significa esattamente quell’espressione? Spiegarlo non è semplice, di sicuro fa parte del DNA della Celeste.
A cura di Alessio Morra
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L'Uruguay è una delle culle del calcio. Lì si è disputato il primo Mondiale della storia del calcio, quasi cento anni fa: era il 1930. L'Uruguay ha prodotto un numero di campioni straordinari, che con le loro giocate e i loro gol hanno segnato la storia di questo sport. Da Ghiggia a Schiaffino passando per Enzo Francescoli e pure per Suarez e Cavani. L'elenco potrebbe diventare lunghissimo. Ma il calcio uruguaiano è anche famoso per la "Garra Charrua", qualcosa che non è semplice da spiegare ma che fa parte del DNA del futbol uruguagio.

In Uruguay quell'espressione fa parte del calcio, in Italia ci è arrivata con il tempo, ed ha iniziato a essere nota grazie, anche, a una telecronaca a cui partecipava Daniele Adani. Ma da dove nasce quell'espressione? E soprattutto cosa significa? Intanto è un'espressione antica che si usa da circa novant'anni, ed è in voga dagli anni '30 del 900.

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"Garra" in spagnolo significa ‘artiglio' ma le parole, in ogni lingua, si evolvono nel tempo e possono avere un altro significato e oggi ‘Garra' grosso modo sta a significare: ‘convinzione' o ‘persuasione'. Quindi per gli uruguaiani quando si parla di garra per un uomo o una donna si pensa a una persona che non molla mai. Si pensa a chi non si arrende tanto facilmente davanti a grandi difficoltà, e prova a vincere anche contro le avversità.

I "Charrua" invece erano una tribù nomade di indios precolombiani, che vivevano sulle rive del Rio della Plata, e che per anni e anni hanno combattuto contro i colonizzatori. E i Charrua avevano grinta da vendere ed erano sempre pronti a dare battaglia, pur in inferiorità numerica, usando un'espressione calcistica. E così a garra è sempre stata abbinata la parola charrua. Il tandem è venuto quasi naturale.

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Così con il tempo "Garra Charrua' è andato a significare un misto di tenacia e coraggio abbinata a una feroce volontà di reagire alle avversità. Insomma significa avere carattere all'ennesima potenza.

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Questa espressione ha preso piede negli anni '30 quando l'Uruguay, che era la squadra più forte al mondo con l'Italia, riuscì a ribaltare il risultato in una durissima partita, di una competizione sudamericana, con l'Argentina. I calciatori nonostante fossero in svantaggio e soprattutto erano stanchissimi portarono a casa il successo.

Quella determinazione fuori dal normale venne ribattezzata "Garra Charrua". E di vittorie ottenute con sacrificio e lotta l'Uruguay ne ha ottenute un'infinità nella sua storia. Si pensi al Maracanazo del 1950 o a quell'incredibile quarto di finale dei Mondiali 2010 contro il Ghana.

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Ma anche nell'epoca recente pur non avendo tanti fenomeni in squadra l'Uruguay è sempre stato durissimo da battere, nei Mondiali 2018 la Celeste eliminò il Portogallo prima di essere sconfitto dalla Francia poi campione. Vedendo la tempra di giocatori come Godin, Caceres, Suarez, Gimenez si capisce cosa significa Garra Charrua.

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