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Chi è Iran Ferreira “Luva de Pedreiro”: dal nulla il calciatore più famoso del momento

La straordinaria storia di Iran, entrato nel firmamento del calcio mondiale senza mai giocare un minuto. Con quasi 15 milioni di follower sui social, al grido di “Receba!”
A cura di Alessio Pediglieri
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Ha vestito le maglie del Brasile, della Francia, della Croazia, del Barcellona, del Psg, del Vasco da Gama. E ancora Atletico Madrid, Roma, Juventus. Le più forti Nazionali e i migliori club al mondo, diventando uno dei fenomeni più conosciuti e riconosciuti, senza mai giocarci un solo minuto. È Iran Ferreira, meglio conosciuto come Luva de Pedreiro, ventenne brasiliano che ha richiamato attorno a sé milioni e milioni di appassionati, grazie ai suoi video divenuti virali su tutti i social.

Un vero e proprio fenomeno che nel giro di pochissimi mesi è diventato famosissimo oltrepassando i limiti dell'universo online per approdare nel mondo reale, grazie ai suoi gol, i suoi tocchi, le sue giocate. Ma soprattutto grazie alla sua straordinaria felicità e voglia di vivere che emana in ogni suo singolo video e che ha conquistato tutti. Anche i club di cui veste la maglia o i campioni di cui porta orgogliosamente il nome sulla schiena.

Dalla periferia di Bahia agli oltre 15 milioni di follower sui social

Non stiamo esagerando perché Iran Ferreira, giovane ragazzino cresciuto a Quijingue, una piccola città con meno di 30.000 abitanti nell'entroterra di Bahia, è riuscito a realizzare il sogno che cullava sin da bambino, da quando a cinque anni, suo papà Seu Arivaldo lo ha avvicinato alla passione per il pallone che non ha più abbandonato, nella speranza di diventare un giorno un giocatore professionista. Oggi, Iran non lo è, ma è comunque entrato nel firmamento del calcio mondiale, amato da tutti i suoi fan e, ultimamente notato anche dalle stesse società e giocatori di cui imita le gesta nei suoi video.

Nel giro di pochi mesi ha invaso il web, con quasi 9 milioni di follower su TikTok, oltre 4 milioni su Instagram, approdato da una manciata di settimane anche su Youtube e Twitter dove ha già registrato centinaia di miglia di iscritti in pochi giorni. Tutto straordinariamente bello, dorato, vincente. Ma la storia di Iran Ferreira, come spesso accade, nasce da lontano, da una vita cresciuta nelle ristrettezze di una vita di periferia in cui solo una incredibile forza di volontà, la fiducia nella fede e il desiderio di riuscire a raggiungere i propri sogni possono spiegare quanto sta accadendo.

Perché "Luva de Pedreiro", il Guanto da Muratore

Innanzitutto, il nome. Iran Ferreira come si conviene ad ogni star che si rispetti ha un soprannome, un nickname, con cui è riconosciuto in tutto il mondo. Niente di altisonante o che evochi fama e gloria, anzi tutt'alto. Iran è "Luva de Pedreiro", letteralmente il "Guanto da Muratore", che ha voluto utilizzare sin dall'inizio, sin da quando veniva irriso da chi vedeva questo ragazzino dal fisico minuto, registrare video su un campo di sassi e sabbia, indossando maglie di club europei e ringraziando ad ogni fine video, Dio. Eppure, quel soprannome tanto umile, oggi è diventato sinonimo di qualità, fama, interesse, in una classica legge del contrappasso che lo stesso Iran ha voluto raccontare in un lungo video dove riassume la sua straordinaria avventura. "Oggi molte persone mi riconoscono per strada, fanno foto. Qui, dove abito, c'è un'autostrada dove alcuni automobilisti si fermano per chiedere il mio indirizzo di casa – dice – Mi piace così tanto, senza i miei fan non sarei niente"

Ma Iran non dimentica le proprie origini e la sua realtà. Questo soprannome è nato dal fatto che il giovane non aveva abbastanza soldi per comprare un paio di guanti per coprirsi dal freddo come quelli usati dai veri giocatori, che giocano in Europa e che vedeva nei vari video. Quindi, ha fatto di necessità virtù per superare questa avversità: "Ho comprato questo guanto in un negozio di materiale da costruzione, perché non potevo permettermene uno vero. Ho pensato, sai cosa? Utilizzerò lo stesso nome".

Detto, fatto. Iran, indossa da subito i guanti e malgrado all'inizio, la gente lo prendesse in giro per i suoi video attraverso molte critiche e battute, lui ha continuato. "Era il carburante di cui avevo bisogno per diventare uno dei più grandi creatori di contenuti in Brasile oggi" ricorda adesso Iran "Luva". "Il guanto era un diamante grezzo che sapevo come tagliare. Quando ho fatto dei video con questo guanto, tutti mi hanno individuato come il "Luva de Pedreiro", il guanto del muratore e così ho deciso di utilizzare questo soprannome. Non mi importavano le critiche, oggi sto invadendo il mondo".

Cosa dice Luva de Pedreiro: dietro al fenomeno social

Invadere il mondo è l'espressione che oggi calza maggiormente a pennello a Iran, perché la visibilità che sta raggiungendo non sembra avere confini ed è in costante ascesa. Anche perché nei suoi video, Iran dimostra di avere un feeling speciale con il pallone. Al di là del ‘personaggio' che si è creato utilizzando espressioni che sono diventate virali, come il grido di battaglia di ogni su impresa, "Recebaaa" ("Ricevere" in brasiliano), oppure "grazie a Dio" e "sì", quest'ultimo nell'espressione tanto cara a Cristiano Ronaldo dopo i suoi gol.

Gol che Iran segna in ogni video, con punizioni all'incrocio, dopo dribbling ubriacanti, con una bravura che va al di là delle semplici apparenze dimostrata anche da filmati in cui si diletta nel freestyle con trick di altissima qualità. Il tutto senza supporti tecnici o altro, ma sul campo da calcio vicino casa dove è cresciuto e dove continua a girare i propri video. "È qui che accade la magia", gli piace ricordare, insieme ai suoi amici d'infanzia che lo aiutano alla realizzazione dei filmati, sempre con la palla tra i piedi sempre sorridendo, sempre ringraziando Dio. Giocate che hanno destato anche l'interesse generale del mondo del pallone professionistico, tra calciatori, club e media.

La fama: il Barcellona, Neymar e il primo ingaggio da professionista

Nelle ultime settimane Iran "Luva de Pedreiro" è stato intervistato dalle principali testate sportive e riviste brasiliane diventando un vero e proprio fenomeno. Non solo, la sua fama e le sue gesta sono arrivate anche i diretti interessati per propria ammissione dello stesso Iran. "Sono diventato amico di diversi giocatori, come Marcelo, Vinicius Jr, Rodrygo, Éder Militão. Ho ricevuto una maglia autografa di Renan Lodi, arriverà probabilmente anche quella di Rony del Palmeiras. Ronaldinho Gaúcho mi ha mandato un messaggio dicendomi di andare a casa sua per un barbecue… Molti club mi hanno chiamato per registrare contenuti con loro, sto anche registrando il mio passaporto per viaggiare".

Tra i tanti che hanno reso omaggio alle gesta di "Luva", poco tempo fa, anche il profilo Instagram ufficiale del Barcellona ha rilanciato uno dei suoi ultimi video: "Non sappiamo cosa stia succedendo, ma ci piace", recita il post diventato subito virale

Non solo. A inizio marzo l’attaccante del Paris Saint-Germain, Neymar ha rilanciato nelle sue story un video del tiktoker brasiliano, esploso sui social in cui indossa proprio la numero 10 della squadra francese di O'Ney. Un ‘tributo' che "Luva" non ha mancato di ringraziare sui social: "Non posso crederci @neymarjr ha pubblicato il mio video. Credi nei tuoi sogni"

E finalmente Ivan ha anche ricevuto una convocazione ufficiale, da parte di una squadra brasiliana. Si tratta dell’Íbis Sport Club iscritta, al Campionato dello Stato del Pernambuco. Il presidente Ozir Ramos Jr ha detto di volere ingaggiare il calciatore "Luva de Pedreiro" e probabilmente ci sarà anche un vero e proprio provino per Iran, non più attraverso un video su TikTok o altri social. Coronando così l'ultimo grande sogno, ancora nel cassetto

"Ho iniziato a giocare a calcio quando avevo cinque anni, ho sempre sognato di essere un giocatore professionista, ma le cose sono difficili e non ne avevo l'opportunità. Mi sono messo a lavorare, ho aiutato mio padre tutti i giorni, poi ho iniziato a registrare i video per dare un aiuto economico alla mia famiglia: mio ​​padre mi supporta molto e ora voglio sostenere lui e la mia famiglia, quindi ho iniziato a farlo. Sogno per la prima volta di poter aiutare i miei genitori e la mia comunità che mi ha dato una mano" sottolinea Iran che oggi ammette tranquillamente di non dover fare più tutto da solo: "Oggi ho un team di imprenditori, un'agenzia che mi aiuta moltissimo. Questo è magnifico. Migliora molto i miei video, è il sogno che si avvera".

L'ultimo sogno, targato Neymar

Tuttavia, mai fermarsi. Per Iran il meglio deve ancora venire: se i media e il mondo del calcio si sono finalmente accorti di lui, restano ancora due sogni da realizzare per essere completamente felice. Il primo, riguarda la propria squadra del cuore. Iran ha ereditato, attraverso l'influenza della sua famiglia, la sua passione per la squadra di Rio, mostrando non appena ha l'occasione, tutto il suo affetto per il club: "Non riesco a descrivere questa sensazione, è incredibile, è una cosa meravigliosa nella mia vita essere un tifoso del Vasco. La storia di Vasco è sensazionale, il Vasco rappresenta l'amore e il calcio. Ho iniziato ad amare il calcio guardando le partite del Vasco in cui c'era Juninho Pernambucano e così via tanti altri, altri grandi giocatori. E il mio sogno è proprio lì" ha concluso il giovane Iran per poi svelarne l'ultimo, il più grande: "Ho tanta voglio viaggiare, conoscere il mondo. Il calcio è vita, è anima. Il calcio per me è importante. Senza il calcio non sono niente. Il calcio muove il mondo, il mio più grande piacere nella vita è giocare a calcio e mi piacciono i giocatori magici. Il mio sogno più grande? è incontrare Neymar Jr"

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