Chapecoense promossa nel Brasileirão nove anni dopo la tragedia: un trionfo che sa di rinascita

La Chapecoense può far festa. Il club di Santa Catarina ha conquistato la promozione nel Brasileirão, un traguardo arrivato in una data carica di significati: lo stesso giorno in cui, nove anni fa, all’Arena Condá, ottenne l’accesso alla sua prima finale di Copa Sudamericana, preludio alla tragedia che avrebbe sconvolto il calcio mondiale.
Nel 2026 ricorreranno dieci anni dal disastro aereo che costò la vita alla maggior parte della squadra mentre volava verso la Colombia per giocarsi un sogno. La Chape, nata dall’unione di due realtà dilettantistiche, aveva raggiunto in quell’anno la vetta più alta della sua storia sportiva. Quel volo interrotto per sempre cancellò quasi un’intera generazione: solo sei persone sopravvissero, tra cui i giocatori Alan Ruschel, Jackson Follmann e Neto.
Dalla notte più buia alla nuova gloria: la Chape ritrova il Brasileirão
Dopo aver dovuto ricostruire tutto dalle macerie, il club ha attraversato salite, retrocessioni, ripartenze. Anni alternati tra Serie A e Serie B, con una resilienza che ha fatto della Chapecoense un simbolo mondiale.
La nuova promozione è arrivata vincendo 1-0 contro l’Atlético Goianiense grazie a un gol di Walter Clar, in una Arena Condá gremita di tifosi che, al fischio finale, hanno invaso il campo tra lacrime e abbracci. Quattro anni dopo l’ultimo passaggio nella massima serie, la Chape torna dove sente di appartenere.
Forse semplice coincidenza, forse un filo invisibile che collega passato e presente: la rinascita arriva nello stesso giorno della storica semifinale contro il San Lorenzo del 2016. Mentre si avvicina il decennale della tragedia, questo ritorno in Brasileirão assume un significato che supera il calcio.
Per il Campeão Eterno, il 2026 sarà molto più di un anniversario: sarà la celebrazione di una storia che non ha mai smesso di lottare.