Champions, a Lisbona peggiora la situazione Coronavirus: Uefa monitora in vista della Final Eight
Proprio quando tutto sembra deciso e pronto per vedere una fase finale di Champions League inedita e alquanto imprevedibile, ecco che l'Uefa deve tornare a fare i conti con il Coronavirus. L'ente che governa il calcio in Europa ha deciso che la Final Eight del massimo torneo continentale si giocherà in Portogallo perché lì il Covid-19 è stato contenuto abbastanza bene e i dati non sono minimamente paragonabili a quelli visti in altri paesi europei ma nelle ultime ore le autorità portoghesi hanno decretato il confinamento di 19 dei 24 distretti della regione di Lisbona a causa di una nuova ondata di diffusione del virus.
Il numero dei contagi che sono stati riscontrati in Portogallo portano a 40.415 il numero delle persone infette e mettono in risalto come le regioni di Lisbona e Valle del Tago sono tra le più colpite dalla pandemia con il 77% dei nuovi positivi. Questi dati starebbero accrescendo i dubbi e le preoccupazioni della Uefa sul far disputare la Final Eight della Champions League 2019-2020 proprio nella capitale lusitana. Sia il presidente del Portogallo, Marcelo Rebelo de Sousa, che Jamila Madeira, assistente al segretariato di stato per la salute, hanno rassicurato che la situazione è sotto controllo ma le autorità sanitarie portoghesi hanno rafforzato le misure di contenimento due giorni fa, annunciando il divieto di riunioni di oltre dieci persone e definendo la chiusura di bar e negozi dalle ore 20:00. Il Segretario di Stato per la salute del Portogallo, Antonio Sales, in merito alla situazione ha dichiarato: "Il progetto della Champions League a Lisbona continua con tutta normalità e in stretta collaborazione tra lo stato portoghese, la Federazione calcistica e l'UEFA. Stiamo lavorando molto bene, con grande fiducia e aiuto reciproco, e crediamo che questo sarà un progetto di successo, in cui la salute e la sicurezza di tutti i partecipanti saranno sempre rispettate".
C'è grande preoccupazione per la possibile "seconda ondata" e l'Uefa, secondo quanto ha riportato il quotidiano spagnolo As ieri, starebbe valutando eventuali soluzioni alternative. Bisognerà monitorare i numeri del paese iberico nei prossimi giorni per capire se siamo di fronte ad un possibile problema o se questa risalita è solo momentanea.