Asprilla trasforma il sindaco di Medellin in pagliaccio: è sua la colpa degli scontri nel ‘Clasico’

In Colombia infuria ancora la polemica dopo quanto accaduto allo stadio Atanasio Girardot di Medellin in occasione della partita di campionato tra Nacional Medellin e l'America de Cali che ha visto feroci scontri tra i tifosi di casa e le forze dell'ordine, sfociati in scene di assoluta violenza da parte di Polizia e addetti alla sicurezza. Una situazione che ha costretto a rinviare il derby e a costringere il National a giocare in Copa Libertadores a porte chiuse e in campo neutro, con ulteriori attacchi alle autorità che non hanno saputo gestire la situazione. Tra cui il sindaco della città di Medellin attaccato via social da Faustino Asprilla.
Continuano le ripercussioni degli spaventosi scontri avvenuti allo stadio Atanasio Girardot di Medellin in occasione della 14a giornata del massimo campionato colombiano che vedeva uno dei derby maggiormente sentiti in tutto il Paese, la sfida tra i padroni di casa del Nacional Medellin affrontare l'America de Cali. Match che non ha mai visto il suo fischio d'inizio perché poco prima è scoppiata una furibonda bagarre scatenata dagli ultrà di casa, i Los del Sur e sedata a fatica con la Polizia, che ha dovuto utilizzare la vilenza per riportare la calma.
Un'atmosfera che si era resa incandescente per la protesta del gruppo di tifosi che si erano visti sospendere da parte della propria società ogni "beneficio economico" che erano stati pattuiti in precedenza: risultato? Almeno 90 feriti nella mega rissa scoppiata allo stadio, per un ‘Clasico' sospeto e rinviato. Scene che hanno fatto il giro del web sui social, creando però più di un dissapore tra i tifosi della squadra di casa per le decisioni prese anche a seguito degli incidenti. Infatti, per decisione del sindaco di Medellin, Daniel Quintero, il Nacional Medellin non ha potuto giocare una delle sue partite di Copa Libertadores all'Atanasio Girardot, ritenuto inadeguato per garantire l'ordine pubblico.
La gara contro i peruviani del Melgar, poi vinta tranquillamente 3-1, è infatti stata disputata a Baranquilla, allo stadio Metropolitano Roberto Meléndez, a porte chiuse. Scelta obbligatoria dopo le accuse rivolte da Quintero ai tifosi e al club e che hanno scatenato un'ulteriore polemica all'interno della città e della gestione di una situazione ampiamente prevista: "Non tolleriamo la violenza e neppure che più di 800 poliziotti debbano essere mobilitati per una partita di calcio" aveva sentenziato il primo cittadino di Medellin, "Preferisco che stiano nelle strade tutelando le persone comuni".
Parole che poi hanno portato alla chiusura del ‘Girardot' e al posticipo del ‘Clasico' con l'America de Cali fissato il prossimo 5 maggio, una data non accettata di buon grado dal presidente del Nacional perché considerata troppo a ridosso di un altro match sempre di Copa Libertadores per il Gruppo H contro i paraguayani dell'Olimpia, fissato martedì maggio 2. Che non permetterà dunque ai giocatori di presentarsi alla sfida con l'America con debito riposo, impossibilitato per la trasferta di Coppa. E così anche uno dei tifosi doc del Nacional, l'ex Parma Faustino Asprilla ha voluto dire la sua, alzando i toni del confronto sui social.
Faustino Asprilla ha attaccato direttamente il sindaco Quintero, che indossando una maglia dell'Atlético Nacional, aveva confermato la decisione di non dare accesso allo stadio di casa e constringere la squadra a giocare su campo neutro: "Esorto con forza i proprietari e i dirigenti del Nacional Medellin club a porre il veto Quintero a vita. L'istituzione merita totale rispetto, è il primo passo da seguire e dare l'esempio, dovrebbe vergognarsi di fare il tifoso e indossare la nostra maglia" ha scritto l'ex bomber colombiano, aizzando i tifosi nel postare la foto del sindaco Quintero al quale ha aggiunto un naso rosso. Da pagliaccio.