105 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Allegri e il calcio:”I giocatori? Sono come i cavalli, alla mattina vedi se sono in forma”

In una lunga intervista a Espm, il tecnico livornese ha ribadito concetti a lui cari sulla visione del calcio: “E’ un gioco di artisti e di grandi campioni, li devi solo mettere in condizione di dare il meglio. I tatticismi? Tutte caz….te, così come l’allenatore in tribuna: devi stare in panchina, ‘sentire’ l’odore del campo, guardare negli occhi i giocatori”
A cura di Alessio Pediglieri
105 CONDIVISIONI
Immagine

Massimiliano Allegri non ha cambiato idea. Mai lo farà. Per lui il calcio è una cosa semplice, fatto di duelli che vinci in mezzo al campo e ti assicuri la partita. Glielo ripeteva un suo vecchio allenatore, Bruno Giorgi, e da allora nulla è cambiato (secondo il tecnico di Livorno). A fare la differenza è la qualità dei calciatori, dei campioni che ti risolvono la partita con una giocata. A loro non devi insegnare niente. A loro non devi inculcare alcun verbo calcistico né riempire la testa di chiacchiere statistiche. A loro non devi dire dove mettersi rigorosamente in campo. No, sostiene l'ex allenatore della Juventus, "il calcio è arte e gli artisti sono i grandi campioni che vanno messi nelle migliori condizioni di fare bene. In Italia la tattica, gli schemi, sono tutte cazzate.

Il centro di tutto: l'uomo-calciatore

Per lui è centrale la figura dell'atleta e ciò che può realmente dare sul campo. È l'uomo-calciatore al centro di tutto non lo schema. È l'uomo-calciatore che determina, nel bene e nel male, le sorti di una partita. Nell'intervista a Espn snocciola concetti noti, l'avversità per qualsiasi forma di alchimia applicata al rettangolo verde. Lui è un rivoluzionario ma alla sua maniera: non usa il drone, non gli occorre il virtual coach e quando sente che in panchina il tecnico può anche non sedersi, Allegri perde le staffe: la ‘panchina' è per il tecnico, è del tecnico così come la tribuna è e resta al tifoso: "L’allenatore deve stare in panchina, deve respirare la partita, deve capire il momento in cui c’è da cambiare.  Non senti pestare il campo, non guardi i giocatori in faccia, puoi solo chiamare con il telefonino e dire ‘Cambio', come un tifoso qualsiasi".

In Italia la tattica e gli schemi sono tutte cazzate. I calciatori? Sono come i cavalli, devi vedere come muovono le gambe la mattina e così capisci se sono in forma o no. Chiedo sempre ai miei collaboratori di guardare le gambe dei giocatori, non i monitor dei computer.

Il calcio: l'arte dei campioni

La filosofia di Massimiliano Allegri risulta elementare, semplice a tal punto da banalizzare concetti su cui oggi si consumano cervelli e fiumi di inchiostro sull'interpretazione tattica di una partita, analisi di livelli biometrici. E' la ‘base' da cui partire e che ha alimentato negli anni la sua carriera e le sue squadre, ponendo al ‘centro del villaggio‘ i singoli, che compongono l'insieme: "Si deve mettere in condizione gli altri compagni di far arrivare la palla ai Ronaldo, Dybala, Ronaldinho, Seedorf o Pirlo quando poi questi hanno la palla decidono loro cosa fare, qual è la scelta migliore. È bello quando vedo un grandissimo campione fare grandi giocate. 

Il calcio è arte e gli artisti sono i grandi campioni, non devi insegnare a loro niente, li devi ammirare e metterli nelle migliori condizioni di fare bene.

105 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views