Allarme coronavirus, ufficiale: la Federcalcio cinese blocca l’inizio del campionato
Il diffondersi dell'epidemia da coronavirus ha portato la Federcalcio Cinese ad annunciare ufficialmente il rinvio di tutte le partite della stagione 2020. "Al fine di cooperare con la prevenzione e il controllo dell'epidemia – si legge nella nota diffusa dalla Chinese Football Association – dovuta al nuovo coronavirus e per proteggere la salute di tifosi, media, giocatori, allenatori, club e personale distrettuale"
lo stop del mondo dello sport cinese
Il coronavirus continua a influenzare il mondo dello sport asiatico e adesso tocca al massimo campionato di calcio doversi fermare. L'epidemia ha costretto le autorità cinesi a rinviare al 2021 i mondiali indoor di atletica, poi la nazionale cinese femminile di calcio è stata costretta a trascorrere un periodo in quarantena in hotel. E' stata annullata anche la tappa della coppa del mondo di sci e si sta valutando la situazione per l'inizio della stagione dei motori.
La nota ufficiale della Federcalcio
In una nota ufficiale, la CFA (la Federcalcio cinese) ha così deciso di bloccare ogni tipo di attività calcistica a tempo indeterminato. L'intento è di poter mettere in condizione le autorià a lavorare al meglio sull'epidemia evitando nuovi focolai di contagio e senza mettere in pericolo – più di quanto non lo siano già – "la salute di tifosi, media, giocatori, allenatori, club e personale distrettuale"
La paura, l'epidemia, lo stop e la fuga
Nelle ultime ore, proprio per il diffondersi del coronavirus nel Paese asiatico, era arrivata anche la conferma di un blocco sul mercato – in entrata e in uscita – attraverso l'indiscrezione della trattativa saltata per trasferire Javier Pastore dalla Roma in Cina. Il club giallorosso aveva preparato tutto e trovato anche uno sponsor in grado finanziare la cessione e l'ingaggio dell'argentino. Ma dal Governo cinese, attraverso la federcalcio, è arrivato lo stop: l'affare non si farà, Intanto molti calciatori, trasferiti in Cina negli anni scorsi (tra cui moltissimi europei e sudamericani), attratti dai facili guadagni starebbero chiedendo di lasciare la Cina.