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Trapani Shark, nuova penalizzazione e inibizione per Antonini: cosa sta succedendo e cosa può accadere

Il Tribunale Federale infligge tre punti di penalizzazione alla Trapani Shark e due anni di inibizione al presidente Antonini. La società rischia la Final Eight e deve rivedere la governance in una fase critica.
A cura di Vito Lamorte
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La crisi della Trapani Shark si aggrava ulteriormente dopo l’ultima decisione del Tribunale Federale: il club riceve tre punti di penalizzazione aggiuntivi e il presidente Valerio Antonini viene inibito per due anni, fino al 30 dicembre 2027.

Con questa nuova sanzione, le penalità complessive della squadra raggiungono gli otto punti di detrazione nel campionato in corso, complicando notevolmente la stagione sul piano sportivo e gestionale.

Trapani Shark, nuova penalizzazione e stop biennale per Antonini

Il Tribunale Federale ha accertato la violazione degli articoli 59 e 61 del Regolamento di Giustizia, ricollegabili a ipotesi di frode sportiva, respingendo le eccezioni preliminari della difesa e attribuendo responsabilità diretta al presidente e oggettiva alla società. Al centro della vicenda ci sono irregolarità fiscali e contributive: ritenute Irpef, addizionali e contributi previdenziali non versati, a fronte di crediti Iva inesistenti, elementi considerati essenziali dai regolamenti federali per l’ammissione ai campionati professionistici. La linea difensiva della società, che sosteneva una natura IVA del debito residuo, è stata smentita dai chiarimenti forniti dall’Agenzia delle Entrate.

L’effetto immediato della penalizzazione mette a rischio anche la qualificazione alla Final Eight di Coppa Italia, già conquistata sul campo, mentre il blocco dei tesseramenti ha reso ancora più difficile la gestione tecnica: l’assenza di un allenatore ufficiale dopo le dimissioni di Jasmin Repeša ha costretto il club a soluzioni di emergenza e ha complicato il rispetto dei contratti professionistici minimi, con conseguenti sanzioni economiche.

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L’inibizione biennale di Antonini indebolisce sensibilmente la governance del club, costringendo a rivedere gli assetti decisionali in un momento delicato. Sullo sfondo rimane la possibilità, ventilata dallo stesso presidente, di non partecipare alla trasferta del 4 gennaio contro la Virtus Bologna come forma di protesta, scenario che potrebbe innescare ulteriori conseguenze disciplinari.

Restano aperti altri procedimenti federali riguardanti presunte dichiarazioni mendaci all’iscrizione al campionato e questioni contrattuali relative a un tesserato, mantenendo alta l’incertezza sul futuro della società siciliana.

Cosa sta succedendo e cosa può accadere al Trapani Shark

Il Trapani Shark vive una stagione contraddittoria: grandi risultati sportivi sul campo, ma una serie di problemi amministrativi e legali rischiano di compromettere il futuro del club. Penalizzazioni, dimissioni del coach Repesa, il capitano Alibegovic fuori rosa e le tensioni con il comune di Trapani aggravano una situazione già segnata dalla truffa dei crediti d’imposta, di cui il presidente Antonini sostiene di essere vittima.

Nonostante tutto, la squadra continua a lottare e ottenere risultati sul parquet, mentre fuori dal campo la governance e le contese politiche e legali rimangono irrisolte. La vicenda Trapani Shark ha ormai oltrepassato il campo sportivo e disciplinare, trasformandosi in uno scontro politico e istituzionale. Da un lato c’è un presidente che denuncia una presunta persecuzione e minaccia addirittura il ritiro del club; dall’altro, la federazione insiste sull’applicazione ferrea dei regolamenti e accusa la società di compromettere la credibilità del campionato.

Il punto di non ritorno sembra ormai raggiunto. La questione non è più chi abbia ragione, ma se e in quali condizioni la Trapani Shark potrà continuare a partecipare alla Serie A.

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