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Playoff LBA, i risultati: vincono Milano, Venezia, Brindisi e Bologna

La seconda giornata di Playoff LBA segue (quasi) lo stesso copione delle gare 1 giocate appena 24 ore fa. Milano e Brindisi vincono e convincono contro Trento e Trieste, Venezia contro Sassari si regala l’ennesima sfida da sogno e la Virtus, faticando più del dovuto, riesce a superare la resistenza di una eroica Treviso.
A cura di Luca Mazzella
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Kyle Hines nel riscaldamento (Foto Twitter Olimpia Milano)
Kyle Hines nel riscaldamento (Foto Twitter Olimpia Milano)

Serata di gare 2 dei quarti di finale dei Playoff LBA che in tutto e per tutto ricalca i risultati di 24 ore fa con 4 vittorie casalinghe. Quasi tutto, in realtà, visto che a differenza di ieri i problemi di trasmissione delle partite tra Eurosport e Rai Sport non sono scomparsi del tutto (l'inizio di Reyer – Dinamo aveva fatto temere il peggio), ma sembrano abbondantemente superati. È stata, ancora una volta, la giornata dell'ennesimo capitolo della spettacolare rivalità Venezia-Sassari alla quale hanno fatto da cornice i 3 successi di Milano, Brindisi e Bologna, quest'ultima sudando letteralmente sette camicie contro una stoica Treviso.

Olimpia Milano (1) vs Dolomiti Basket Trento (8): 93-79

Ancora una volta l'Olimpia lascia sfogare l'Aquila Basket Trento per un quarto, ancora una volta prende il largo tra fine secondo e inizio terzo parziale, ancora una volta l'occasione è utile per coach Ettore Messina per ampliare le rotazioni e concedere minutaggio a tutti i 12 uomini a disposizione, con 11 di questi che vanno a referto e Zach LeDay a guidare il gruppo con appena 25 minuti in campo. La gara poteva in apparenza nascondere delle insidie per l'assenza di Shavon Shields, uomo del momento in casa meneghina, fermato da un problema muscolare patito nel primo episodio della serie, ma Milano ha deciso quando e come accelerare dando vita a una passerella durata tutta il secondo tempo e che il 93-79 finale non racconta a pieno.

Per i padroni di casa ottime risposte arrivano nuovamente da Riccardo Moraschini, decisivo nel parziale dell'ultimo quarto che porta l'Olimpia a distanza di sicurezza, oltre alle certezze Sergio "Chacho" Rodriguez e Zach Leday, col primo soprattutto ispirato dalla distanza (5/9) e nel servire i compagni (7 assist). Per Trento inizio incoraggiante con tentativo di rispondere colpo su colpo dei "soliti" Gary Browne ben supportato da JaCorey Williams e Jeremy Morgan, quest'ultimo mai domo e capace di segnare la tripla del -6 a inizio terzo quarto, dopo la quale però la partita prende definitivamente la direzione di Milano che vince, convince, fa riposare i suoi migliori giocatori, mette minuti nelle gambe delle cd. seconde linee, e si porta sul 2-0.

Reyer Venezia (4) – Dinamo Sassari (5): 83-78

Quarta contro quinta vorrebbe già dire di per se equilibrio. Venezia contro Sassari però complica (per fortuna di chi assiste in senso migliorativo) e di molto la sfida, rendendola per larghi tratti epica. Il canovaccio è lo stesso di ieri anche in questo caso: la Dinamo, nonostante i problemi di falli di un Miro Bilan particolarmente opaco (appena 4 punti con 1/7 dal campo), difende bene, si concede anche qualche palla persa per cercare di correre il più possibile e arriva addirittura sul +17, dopo un parziale di 18-2 con tanto nervosismo dei padroni di casa, sul finire del secondo quarto. Ma una sfida a senso unico, tra queste due squadre, è praticamente impossibile e la Reyer gioca un terzo quarto magistrale trovando finalmente il suo leader Stefano Tonut (ieri molto impreciso al tiro e reduce comunque da 37 minuti giocati), che anche stavolta gioca quasi tutto il match (altri 37 minuti) segnando i canestri più importanti nel finale e regalando la stoppata in aiuto dal lato debole proprio su Miro Bilan.

Tonut spegne definitivamente le speranze di una Sassari totalmente in balìa della forza dei lagunari, che con una clamorosa difesa e coi muscoli di un Watt totalmente dominante e abile  sfruttare l'assenza di fatto di un corpo nel pitturato dei sardi (che nonostante questo vincono nettamente la sfida a rimbalzo per 45-33) schiaccia la resistenza degli ottimi Happ, Gentile e Burnell. Il tutto dopo un ultimo quarto di continui sorpassi e ancora un volta animi incandescenti a testimonianza della tensione latente tra due squadre che si rispettano ma che sono consapevoli della posta in palio. Per la squadra di Pozzecco, oggi tornato in panchina, tanto da riflettere per un'occasione sprecata e le energie che iniziano a vacillare, nonostante i tanti quintetti provati per arginare l'ondata di Venezia

HappyCasa Brindisi (2) – Pallacanestro Trieste (7): 86-54

Ancora una volta la sfida tra pugliesi e friulani è quella più semplice da raccontare: gara a senso unico, mattanza degli uomini di Vitucci che, al netto di una serie con troppa differenza di valori tecnici, fisici e atletici, sembrano essere usciti dal vortice covid-19 che ne aveva messo ai box, uno alla volta, tutti i giocatori più importanti del roster, nel migliore dei modi. Come con l'Olimpia, pur non disponendo certo di 12 pedine di ugual valore, l'HappyCasa ruota tutto il roster trovando come sempre il canestro con enorme facilità in D'Angelo Harrison, Nick Perkins, Derek Willis e quarto tenore per una sera Raphael Gaspardo (16 punti e 6 rimbalzi), mentre Darius Thompson si concede una serata tranquilla dal punto di vista realizzativo ma completa in tutti gli altri aspetti (6 punti, 6 rimbalzi, 3 palle recuperate, 5 assist, 1 stoppata).

La nota positiva per Trieste, se così si può dire, è aver ritrovato Davide Alviti, con Upson unico in doppia cifra ma con tanti dei punti che arrivano a match abbondantemente finito. Bene, nell'atteggiamento, anche l'argentino Dèlia. Alla squadra di Dalmasson non potrà che fare bene il riposo nei prossimi due giorni, ma l'impressione è che comunque non basterà contro una Brindisi che si è ritrovata proprio nel momento più importante dell'anno.

Virtus Bologna (3) – Pallacanestro Treviso (6): 88-83

La Virtus Bologna porta a casa una sudatissima vittoria, facendo enorme fatica in una partita dominata dai fischi (56 falli) contro la Treviso meravigliosamente allenata da Max Menetti, che si conferma squadra dura a morire e assolutamente meritevole della sesta piazza conquistata dopo un sorprendente campionato. A differenza di 24 ore fa, la "V" non gioca bene in attacco e sembra molto più imprecisa, faticando come sempre a trovare il ritmo per le tante palle perse. La partita in realtà sembrava quasi finita nel terzo quarto (+15 Bologna), prima di una lenta ma progressiva rimonta degli ospiti, trascinati dai canestri di Russell, Imbrò, Logan e soprattutto dall'esuberanza fisica di Christian Mekowulu, giocatore appena al secondo anno da professionista ma capace di dominare una gara 2 di Playoffs sotto i tabelloni con 6(!!) stoppate, 7 rimbalzi, 9 falli subiti, 23 punti e 35 di valutazione.

I canestri nel finale di Marco Belinelli (9 punti nell'ultimo quarto) e Milos Teodosic, uniti alla presenza mentale di un Markovic che ruba la palla decisiva sul possesso che poteva valere il pareggio ospite (non l'unico rimpianto dei secondi finali, col 2/3 di Imbrò che grida vendetta dopo una grande ingenuità di Pajola) e alla solidissima gara di Giampaolo Ricci, portano sul 2-0 una Bologna che sa di dover chiudere i conti in gara 3 per evitare di galvanizzare ulteriormente una "cenerentola", a suo modo, che dalla partita di stasera esce rammaricata per la gestione dei minuti finali, ma con rinnovate convinzioni: può esserci una serie.

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