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Nikola Jokic si conferma MVP della stagione in NBA: il bis è servito

Per il secondo anno consecutivo il serbo è il Most Valuable Player della stagione regolare NBA.
A cura di Luca Mazzella
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L'annuncio ufficiale arriverà entro questo fine settimana, ma come spesso accade sono i cinguettii degli insider americani ad annunciare in anticipo la notizia. E se a farlo è Adrian Wojanarowski, l'attendibilità supera il 100% e quindi ora si può dire: Nikola Jokic, per il secondo anno consecutivo, è l’MVP della stagione regolare NBA. Il centro serbo dei Denver Nuggets diventa il quinto centro della storia NBA a vincere il premio per due volte almeno la statuetta dopo Kareem Abdul-Jabbar, Wilt Chamberlain, Moses Malone e Bill Russell, quattro autentiche leggende del gioco. Un riconoscimento assolutamente meritato per un lungo che, pur in assenza di secondo e terzo miglior giocatore della sua squadra, i Denver Nuggets, ovvero Jamal Murray e Michael Porter Junior, ha condotto la franchigia del Colorado al quinto miglior record della stagione regolare a suon di prestazioni storiche.

Per il nativo di Sombor, che ha collezionato più triple-doppie di tutti in RS (19) sono arrivati diversi record storici tra cui l'essere diventato il primo giocatore della storia a chiudere un'annata con almeno 2000 punti, 1000 rimbalzi e 500 assist, o aver collezionato i più alti P.E.R (Player Efficiency Rating) e Box Plus Minus (impatto del giocatore per ogni minuto giocato, in termini di punti segnati e punti subiti dalla propria squadra) nella storia della lega. Accanto a questo, 27.1 punti, 13.8 rimbalzi, 7.9 assist, 1.5 palle recuperate e 0.9 stoppate di media ogni sera, incidendo sulle vittorie della squadra per ben 44 vittorie: in soldoni i Nuggets sono passati dall'essere una franchigia da 18 vittorie nei suoi minuti in panchina, a 62 vittorie nei suoi minuti in campo. Una capacità quindi di elevare il suo (mediocre) contorno come nessun altro ha fatto in questo 2021/22, nemmeno gli altri candidati Joel Embiid e Giannis Antetokoumpo, che in attesa della graduatoria completa si saranno accontentati di secondo e terzo gradino del podio.

Le inevitabili polemiche su un premio assegnato troppo tardi

Come ovvio che sia visto il grossolano ritardo con cui la lega ha scelto di annunciare il vincitore, la scelta di Jokic sta portando a innumerevoli polemiche sui social e tra gli stessi addetti ai lavori, dovute principalmente al fatto che a essere premiato sarà un giocatore già eliminato dai Playoffs NBA, la fase più calda della stagione. Discorso che non si estende invece agli altri due nomi ovvero Embiid e Giannis, rispettivamente sul 2-2 e sul 2-1 nelle serie di semifinale della Eastern Conference contro Miami Heat e Boston Celtics. Quello che però sfugge, ancora una volta, è che ad essere valutata ai fini del premio è solo la stagione regolare e quindi le 82 partite ormai concluse un mese fa. La post-season non entra infatti nei giudizi e nemmeno influisce sulle votazioni, formalmente chiuse da diverse settimane. Il tempismo con cui l'NBA sceglie però di formalizzare il premio genera confusione e si presta a facili polemiche, dal momento che il miglior giocatore di una stagione chiusa più di 3 settimane fa è già in vacanza dopo essere stato eliminato.

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