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NBA, Kyrie Irving non gioca ed è un mistero: “Motivi personali” ma restano i dubbi

Il playmaker dei Nets non è sceso in campo nella vittoria di Brooklyn contro Philadelphia alimentando voci su problemi interni con la squadra. Smentita da parte dei compagni (“Ci ha avvisati con un sms”) ma coach Nash ha detto l’opposto (“Gli ho scritto ma non ho avuto risposte”). Se dovesse essere assente senza motivo anche contro Memphis scatterebbero sanzioni disciplinari.
A cura di Alessio Pediglieri
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I Brooklyn Nets hanno vinto nella notte italiana il loro match contro Philadelphia 122 a 109 ma lo ha fatto senza una delle sue stelle, Kyrie Irving che all'ultimo momento non è sceso sul parquet, lasciando spazio a illazioni e domande sulla sua assenza rumorosa. Perché in realtà, sono state dette tante cose e tute differenti sull'eventuale motivazione di fondo della decisione di non giocare e dare il proprio contributo.

C'è chi ha sostenuto che il motivo principale sia legato ai recenti accadimenti a Washington con l'assalto al Congresso americano dei sostenitori di Trump, che avrebbe turbato profondamente il numero 11 di Brooklyn. Dopotutto, l'intera giornata della NBA è stata coinvolta nei fatti di Capitol Hill con tutte le franchigie che all'inizio dei rispettivi incontri si sono raccolte nel cerchio centrale, osservando un istante di raccoglimento.

In questo senso, l'assenza meditata di Irving avrebbe anche una motivazione di natura personale ma non è mancato il classico dubbio: Caris LeVert, ad esempio, ha sostenuto che Irving avrebbe avvisato con un SMS i suoi compagni della sua assenza. Il messaggio sarebbe arrivato poco prima della gara contro Philadelphia: "Ci ha mandato un messaggio, ma le ragioni sono personali: noi lo supportiamo, è uno di noi, un fratello".

Diversa, la versione di coach Steve Nash che ha invece sottolineato il silenzio di Irving nel pre gara, senza riuscire a parlare con il giocatore: "Gli ho mandato un messaggio non appena ho avuto notizia della sua assenza ma ancora non ho avuto risposta. Ma mi auguro che stia bene e che sia tutto a posto". La sensazione, però è che Irving non sarà pronto a scendere sul parquet nemmeno per la partita contro i Grizzlies, in programma 24 ore dopo il successo sui 79ers. In quel caso, cadrebbe la tesi del ‘momento di riflessione personale' e Brooklyn potrebbe anche intraprendere sanzioni disciplinari verso il playmaker.

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