Coronavirus, squadra di basket ungherese non vuole giocare a Schio. Petrucci: “Non siamo appestati”

Scoppia il caso Sopron nel basket italiano. La squadra ungherese si è infatti rifiutata di scendere in campo contro Schio nel campionato di Eurolega femminile. Il motivo? La paura di un contagio del coronavirus. Una situazione che ha spinto il presidente della Federbasket Gianni Petrucci a prendere una posizione forte dichiarando: "Non possono trattarci come appestati"
Coronavirus, squadra di basket ungherese non vuole giocare in Italia
Gianni Petrucci, presidente della Federazione italiana basket, ha denunciato in occasione del Consiglio nazionale del CONI, il caso del Sopron. La squadra di basket femminile ungherese si è rifiutata di organizzare la trasferta italiana, per la sfida di giovedì prossimo in casa della Famila Schio. In particolare i magiari, hanno ribadito di non voler scendere in campo sul parquet della città vicentina per la paura di un contagio del coronavirus. Una situazione che inevitabilmente ha indignato i vertici del movimento calcistico italiano.
Petrucci e la presa di posizione contro la decisione del Sopron
Una situazione che inevitabilmente ha spinto Petrucci ad una presa di posizione forte. Il noto dirigente sportivo italiano ha infatti dichiarato: "Non possono trattarci come degli appestati". Nel corso del Consiglio Nazionale del Comitato Olimpico Nazionale (in cui il presidente Malagò ha tranquillizzato tutti sul regolare svolgimento delle prossime Olimpiadi), Petrucci informato il ministro delle Politiche Giovanili e dello Sport Vincenzo Spadafora del fatto che anche il ministero degli Affari Esteri ungherese sia intervenuto sulla Federbasket ungherese per impedire che la squadra di Sopron giocasse in Eurolega contro il Famila Schio. Il match è stato già spostato a Lubiana, il prossimo 26 febbraio.