video suggerito
video suggerito

Simone Anzani: “Ero davanti a Mattarella e dico a Moki De Gennaro: sono più teso ora che in finale”

Simone Anzani è uno degli eroi dell’Italvolley che ha vinto i Mondiali nelle Filippine. A Fanpage.it il centrale di Modena ha ripercorso il suo viaggio straordinario nella pallavolo: due titoli mondiali, una carriera costruita passo dopo passo e la forza di rialzarsi nei momenti più difficili.
A cura di Vito Lamorte
0 CONDIVISIONI
Immagine

Simone Anzani è uno dei protagonisti del trionfo dell'Italia ai Mondiali di pallavolo 2025 nelle Filippine. Dopo la straordinaria vittoria il centrale classe 1992, al secondo titolo iridato dopo quello in Polonia e Slovenia del 2022, ha deciso di dire addio alla Nazionale chiudendo la propria esperienza azzurra con 211 presenze in 14 anni, numeri da capogiro che si sommano ai riconoscimenti. Dalla medaglia d'oro ai XVII Giochi del Mediterraneo al bronzo nella World League 2014 e al campionato europeo 2015, passando per l'argento in Coppa del Mondo 2015 fino all'oro nel 2021 al campionato europeo e all'argento alla Volleyball Nations League. Tutto questo, oltre i due Campionati del mondo.

Il punto che ha consegnato all’Italia la riconferma del titolo mondiale è stato il suo ed è stata la chiusura di un cerchio dopo che nel 2023 era stato costretto a fermarsi per problemi cardiaci, affrontando un intervento di ablazione che gli aveva impedito di partecipare alle Olimpiadi di Parigi 2024. Con la voce ancora carica di emozione e l’umiltà di chi ha vissuto tutto sul campo, Simone Anzani a Fanpage.it ha ripercorso il suo viaggio straordinario nella pallavolo.

Simone, come ci si sente da bi-campioni del mondo?
"È una sensazione bellissima. Vincere una volta è già un’impresa, ma farlo due volte è qualcosa che ti riempie di orgoglio e gratificazione. Ora siamo più rilassati, ma bisogna già pensare a ripartire".

La scelta di lasciare la Nazionale l’avevi già presa prima del torneo o l'hai maturata dopo?
"Era una decisione che stavo maturando da tempo. La vittoria del Mondiale è stata un po’ la spinta definitiva".

Dalla prima convocazione sono passati più di dieci anni. Qual è il ricordo più intenso di questa esperienza in azzurro?
"Giocare per la Nazionale è il sogno di ogni bambino. Quando indossi quella maglia rappresenti non una città, ma un paese intero. È stato un onore immenso".

Nonostante siate stati spesso oggetto di critiche, dovute soprattutto ai risultati, cosa rende speciale il gruppo che ha conquistato tutto negli ultimi anni?
"La forza di questo gruppo nasce nel 2021, dopo Tokyo. Io e Simone (Giannelli, ndr) siamo rimasti della vecchia guardia e da lì abbiamo costruito qualcosa di unico. Il primo Europeo vinto ci ha uniti ancora di più, e poi sono arrivati tutti gli altri risultati".

Immagine

Anzani ha commosso tutti con il gesto verso Kolev sotto la rete dopo la finale: cosa gli hai detto?
"Mi sono sentito di consolarlo. Gli ho detto che avevano fatto qualcosa di incredibile, che erano forti e avrebbero avuto altre occasioni. Era un momento molto umano, più che sportivo".

Nel 2023 ha dovuto fermarsi per un problema cardiaco che l’ha costretta a saltare gli Europei: come ha vissuto quel momento così delicato?
"È stata una mazzata. Tre operazioni in quattro mesi, poi la nuova ricaduta poco prima delle Olimpiadi. Il mio sogno era chiudere a Parigi, ma la vittoria Mondiale mi ha ripagato di tutto. Probabilmente era scritto che doveva andare così".

Dopo uno stop così lungo serve anche una grande forza mentale per riannodare tutto…
"Esatto. Restare fermo mesi senza poter fare nulla è durissimo. Tornare al livello di prima richiede tanta pazienza e forza interiore".

È andato tutto per il meglio e siamo contenti di averla ritrovata in campo ai suoi livelli ma ora facciamo un piccolo passo indietro: qual è stato il suo primo incontro con la pallavolo?
"Per caso. Alle medie avevo provato, poi un compagno del liceo mi ha convinto ad andare a un allenamento. Io giocavo a calcio, ma facevo il portiere e volevo stare a metà campo ma l'allenatore non la prendeva molto bene (ride, ndr). Mi sentivo lontano dall'azione e dal cuore del gioco. Così ho provato la pallavolo e non l’ho più lasciata".

Immagine

C'è stato prima il Trofeo delle Regioni e poi la chiamata della Sisley Treviso: sono stati il punto di svolta?
"Sì, quello è stato il momento in cui ho capito che poteva diventare qualcosa di serio. Ma non ho mai pensato ‘diventerò un campione'. Ho sempre cercato di lavorare giorno per giorno, senza troppe aspettative".

Dopo tanti anni in giro per l'Italia Anzani ha deciso di tornare a Modena. Perché questa scelta?
"La Lube e Civitanova sono un posto fantastico per giocare a pallavolo ma sentivo il bisogno di avvicinarmi a casa e alla famiglia. Modena è una piazza importante. Mi piacciono le sfide, e qui voglio dare una mano per tornare in alto".

Obiettivi per la stagione?
"Migliorare i risultati dell’anno scorso e costruire qualcosa di solido. Abbiamo un gruppo giovane, serve pazienza, ma c’è grande voglia di fare bene".

Immagine

Domanda tecnica: il suo ruolo di centrale richiede equilibrio tra potenza e intelligenza tattica, come è cambiato nel tempo il suo modo di interpretarlo?
"Oggi il centrale è fondamentale: deve tenere il muro e aprire spazi agli attaccanti. Il gioco moderno è molto rapido, e serve equilibrio tra potenza e intelligenza tattica".

Le Nazionali di pallavolo hanno vissuto una giornata speciale al Quirinale. Cosa le resterà dentro di quel momento?
"Tantissima emozione. Prima di parlare davanti al Presidente della Repubblica ho detto a Monica De Gennaro, seduta di fianco a me, che ero più teso in quel momento che prima della finale. È stato un onore indescrivibile, un ricordo che porterò sempre con me".

Questo 2025 rimarrà cerchiato in rosso nella storia della pallavolo italiana?
"Sicuramente! Abbiamo fatto qualcosa di speciale che verrà ricordato per sempre a livello mondiale. Mi dispiace solo che la FIVB abbia scelto di fare la Coppa del Mondo ogni due anni: toglie un po’ di magia e di attesa. Lo sport dovrebbe restare anche emozione, non solo business".

0 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views