Simbu oro nella maratona in un finale pazzesco: vince al fotofinish dopo aver quasi sbagliato strada

Alphonce Felix Simbu ha fatto la storia della maratona ai Mondiali di Atletica di Tokyo e vinto la medaglia d'oro per la Tanzania dopo 2h09'48" di gara e 42,195 km di corsa, trovando la forza di piazzare uno sprint bruciante con energie residue e forza di volontà incredibile negli ultimi 30 metri. "Non sapevo se ce l'avevo fatta", le prime parole a caldo del podista africano che sulla linea del traguardo è giunto di corto, cortissimo muso in avanti rispetto al tedesco Amanal Petros. Non era un sogno ma pura realtà. Non era un copione da film ma una di quelle pagine di sport scritte e recitate a braccio: Simbou ha infilato al collo il metallo più prezioso per 0,03 secondi.
Centesimi di tempo. Un battito di ciglia. A 33 anni, dopo il 5° ppsto alle Olimpiadi di Rio 2016 e ai Mondiali di Lonrda 2017, gli è bastato pochissimo per prevalere sull'avversario che negli ultimi metri non ha retto allo sforzo: ha voltato la testa di continuo perché sentiva il rivale alle spalle e, nei pressi della linea di arrivo, s'è letteralmente catapultato sulla pista per credendo fosse utile a guadagnare un piccolo vantaggio al fotofinish. Lui è franato a terra disfatto, l'altro ha retto ancora per un po' alla falcata chiedendosi su quale gradino del podio sarebbe salito. Poco dopo avrebbe strappato il bronzo l'italiano, Iliass Aouani.

La volata verso l'oro di Simbu, rimonta a pochi metri dal traguardo
La maratona ha vissuto il momento clou quando i leader della corsa sono entrati nello Stadio Nazionale di Tokyo. La svolta c'è stata al 35° km, quando il gruppo di testa s'è sgranato prima con i ritiri degli etiopi Tadese Takele e Deresa Geleta, poi con l'abbandono del campione del mondo in carica, l'ugandese Victor Kiplangat.
A lottare per la vittoria e per la medaglia sono rimasti in cinque: l'altro ugandese, Abel Chelangat, Simbu, Petros, Aouani e l'israeliano Haimro Alame ma a poche centinaia di metri dall'impianto lo scenario è cambiato di nuovo: Simbu (che ha quasi sbagliato strada poco di prima di imboccare il varco d'accesso), Petros e Aouani hanno accumulato un leggero vantaggio, situazione che ha fatto da prologo al finale palpitante.
"Non ero certo della vittoria – ha ammesso la medaglia d'oro, raccontando con un filo di voce la rimonta fulminea -. Quando ho visto gli schermi video e me in cima alla classifica, mi sono sentito sollevato. Era il mio sogno. Sono in pace. Ce l'ho fatta con disciplina, allenamenti condotti in diverse condizioni meteo e senza mai mollare".
La falsa partenza, il caldo e l'umidità non hanno fermato il tanzaniano
Era scritto nel destino che Simbu dovesse vincere, nonostante condizioni ambientali difficili (temperatura di 26°, 68% di umidità) e una falsa partenza provocata dal keniano Vincent Ngetich. Petros, giunto secondo, ha mostrato grandissima sportività anche se la beffa brucia e fa male.
"Non ho mai visto una cosa del genere nella maratona: entrambe le gare si sono concluse con uno sprint finale. È come nei 100 metri – dice lo sconfitto -. Ero così sicuro di vincere che Simbu mi ha sorpreso. Ha dato il massimo. Ammetto di aver perso ma son che da questa esperienza posso apprendere molto e vincere in futuro".

Il riferimento di Petros è a domenica quando la keniano Peres Jepchirchir, campione olimpico nel 2021, si è imposta per 2″ sull'etiope Tigst Assefa, in un altro impressionante finale ma nella maratona femminile.