Ruth Chepngetich sospesa per doping dopo il record mondiale: positiva all’idroclorotiazide

Meno di un anno fa a Chicago Ruth Chepngetich sollevava le braccia al cielo dopo aver stabilito un record mondiale: è stata la prima donna ad abbattere il muro delle due ore e dieci minuti arrivando al traguardo in 2:09:56 ma la gioia ha lasciato presto il posto a una notizia sconvolgente. La fondista keniana è risultata positiva all'idroclorotiazide, un diuretico che però è inserito nella lista dei medicinali illeciti. Il campione risale allo scorso 14 marzo, esattamente cinque mesi dopo la maratona statunitense che le ha permesso di entrare nel libro dei record, conclusa anche con la dedica toccante a Kelvin Kiptum, scomparso all'inizio del 2024.
Ruth Chepngetich sospesa per sospetto doping
La notizia è stata sconvolgente per la maratoneta, l'unica donna a scendere sotto la soglia delle due ore e dieci minuti. La sua impresa è stata macchiata dal sospetto uso di doping: in un campione raccolto il 14 marzo è stata rilevata una quantità di idroclorotiazide, un diuretico che tratta la ritenzione idrica e l’ipertensione ma che in alcuni casi può anche essere utilizzato per celare la presenza di sostanze proibite all'interno delle urine. Le indagini sono ancora in corso e l'africana ha scelto di percorrere la strada della sospensione volontaria finché non saranno finite le indagini.
La notifica del sospetto doping le è stata recapitata lo scorso 19 aprile dall'AIU (Athletic Integrity Unit) ed è per questo che ha saltato l'appuntamento della maratona di Londra dove tutti si aspettavano di vederla in azione dopo il record registrato a Chicago il 13 ottobre 2024. Gli organi competenti hanno avviato tutte le indagini del caso per accertare se si tratti davvero di un tentativo di doping: se dovesse essere confermato Ruth Chepngetich potrebbe essere sanzionata con due anni di sospensione.