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Olimpiadi Tokyo 2020

Provocazioni e scorrettezze, la rabbia dell’Italia della spada: “Arbitraggio folle”

L’avventura della squadra dell’Italia di spada maschile alle Olimpiadi è finita ai quarti di finale. Gli azzurri sono stati sconfitti dalla Russia, ufficialmente ROC ai Giochi, in una partita segnata da un arbitraggio molto discutibile. Al termine della sfida Marco Fichera, uno dei tre schermidori italiani, ha parlato della direzione arbitrale: “Scontiamo un arbitraggio folle. Non abbiamo sapute gestire il nervosismo generato da alcune decisioni arbitrali”.
A cura di Alessio Morra
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Un'altra delusione per la scherma italiana. Ma a differenza dei giorni scorsi in cui nelle gare a squadra sono arrivate tre medaglie – argento nella sciabola maschile e bronzo nella spada e nel fioretto femminile – questa volta è arrivata addirittura l'eliminazione nei quarti di finale per l'Italia nella spada a squadre maschile. Ma al termine della gara non sono mancate le polemiche, che sono state enormi e i toni usati sono stati furenti.

Italia ko con la Russia

L'Italia era partita bene dopo il quinto assalto gli azzurri erano in vantaggio, seppur di tre punti, poi la situazione è precipitata e la Russia, che ufficialmente è ai Giochi come ROC, si è imposta per 45-37. Un dominio piuttosto netto figlio anche di un arbitraggio che non è stato gradito dagli schermidori italiani. Marco Fichera, uno dei tre in pedana, a fine match, è stato durissimo dicendo: "Oggi possiamo solo leccarci le ferite. Scontiamo un arbitraggio folle, ma bisogna saper vincere anche in queste situazioni. Ci prendiamo critiche e responsabilità, ci stanno bene i buffetti in faccia. Ma, ancorché perdenti, non tollereremo altre accuse alla nostra professionalità: questo non sarà più tollerabile". 

"Nervosismo generato da alcune decisioni discutibili"

Parole molto precise quelle di Fichera, in pedana con Santarelli e Garozzo. L'atleta siciliano ha protestato per l'arbitraggio che non è stato all'altezza. I russi sono stati autori di una serie di provocazioni che hanno mandato in tilt gli azzurri, poi furiosi per una serie di decisioni arbitrali sbagliate: "Non abbiamo saputo gestire il nervosismo generato da alcune decisioni arbitrali discutibili che si sono create. Ci abbiamo messo il cuore, ma purtroppo non è andata come volevamo".

Ma al tempo stesso lo schermidore classe 1993 ha rifilato una stoccata forte a chi, rimasto fuori dalla spedizione azzurra e a chi ha lasciato l'attività, che sta criticando pesantemente le squadre maschili e femminili di scherma  che hanno raccolto tante medaglie, ma nessuna d'oro, almeno finora: "Pur perdenti, non tollereremo altre accuse alla nostra professionalità: questo non sarà più tollerabile".

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