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Pallavolista rischia la vita in una rapina, le sparano a bruciapelo alla schiena: il racconto shock

Julia Rocha Marques de Azevedo è la giocatrice di volley brasiliana “viva per miracolo”. Il proiettile le ha trapassato la schiena senza colpire né la spina dorsale né organi vitali: “Ringrazio Dio per avermi dato un’altra possibilità”.
A cura di Maurizio De Santis
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Julia Rocha Marques de Azevedo mostra la pallottola che l’ha trapassato senza ferirla a morte.
Julia Rocha Marques de Azevedo mostra la pallottola che l’ha trapassato senza ferirla a morte.

Julia Rocha Marques de Azevedo era con suo padre quando l'auto a bordo della quale viaggiavano è stata abbordata da un paio di malviventi decisi a rapinarli. E se oggi la pallavolista brasiliana del Tijuca Tennis Club di Rio de Janeiro può raccontare cosa le è successo lo deve alla buona sorte, grazie alla quale è ancora viva. "Adesso sto bene e mi sto riprendendo", ha spiegato in un post condiviso sui social ma sa bene cosa vuol dire vedere in faccia la morte. Gli assalitori hanno sparato alla vettura durante l'agguato: uno dei proiettili ha colpito alla schiena la giocatrice, le ha trapassato il corpo senza colpire né organi vitali né la spina dorsale. Ecco perché esclama: "È come se fossi rinata… Avevo sentito un dolore come se mi avessero dato un pugno alla schiena. Mi sono resa conto che mi avevano sparato solo quando sono tornata a casa".

Il raccono shock: la pallottola le ha trapassato il corpo senza colpire organi vitali

L'episodio è avvenuto a Tijuca, nella Zona Nord di Rio, dopo che uomini armati hanno aperto la portiera del veicolo e hanno fatto fuoco. Le hanno sparato a bruciapelo. Tre i colpi esplosi: due hanno colpito l'auto, il terzo ha perforato il bagagliaio e ha trapassato la schiena della giocatrice. Il proiettile ha attraversato il bagagliaio della Honda Civic e ha colpito l'atleta. Azevedo è rimasta sì ferita ma è riuscita a evitare ferite gravi o addirittura fatali. È stata lei stessa a chiarire quanto è stata fortunata: il proiettile ha mancato la spina dorsale di un millimetro e la vescica di un centimetro prima di uscire dall'anca, senza perforare altri organi.

"Ieri sera sono rinata! Tornando a casa, ho vissuto qualcosa che non avrei mai immaginato di passare: mi hanno sparato – dice la pallavolista -. Prima di tutto voglio tranquillizzare tutti, sto bene. Il proiettile è entrato nella mia schiena, ma grazie a Dio non ha colpito il mio midollo. È passato a un millimetro dalla mia schiena e non ha perforato alcun organo, sfiorando di quasi un centimetro la mia vescica. È uscito senza causare danni maggiori. Per poco la mia storia poteva essere un'altra".

Come sta adesso la pallavolista: "Si stanno prendendo cura di me"

Quali sono le condizioni di Azevedo? Lei stessa chiarisce come sta, mostrandosi in un video registrato direttamente dal letto d'ospedale. È ancora sotto shock ma (anche) i tanti messaggi di solidarietà che ha ricevuto le danno la forza per dare gli ultimi, incoraggianti, aggiornamenti.

"Si stanno prendendo cura di me – ha aggiunto -, sono in convalescenza e avrò bisogno di allontanarmi per un po' dalla pallavolo. È la cosa che amo di più ma devo ristabilirmi. Starò bene e tornerò ancora più forte. Voglio ringraziare di cuore tutti per i messaggi, le chiamate, le preghiere e l'affetto che sto ricevendo. Non avete idea di quanto mi senta confortata da tutto questo".

Il bossolo del proiettile che ha colpito la giocatrice alla schiena.
Il bossolo del proiettile che ha colpito la giocatrice alla schiena.

L'ultima parte della riflessione è dedicata a chi l'ha aiutata in quei momenti di panico e terrore, in chui ha pensato di non farcela.

"Volevo ringraziare i poliziotti del 6sesto battaglione per aver fornito tutto l'aiuto alla mia famiglia e il personale dell'ospedale Souza Aguiar che si è presa cura di meravigliosamente. La vita è il nostro bene più prezioso, la mia è stata risparmiata da un miracolo. Ringrazio Dio per avermi dato un'altra possibilità".

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