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Mike Tyson usava un pene finto con l’urina del figlio per passare i test anti-doping

Mike Tyson nel podcast “Hotboxin'” ha ammesso di aver usato un dispositivo chiamato “Whizzinator” per superare i test anti-doping: si tratta di un pene finto con borsa incorporata che permette di conservare la pipì di qualcun altro. Iron Mike ha confessato dicendo: “Ci ho messo dentro l’urina del mio bambino”.
A cura di Vito Lamorte
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Mike Tyson è uno degli atleti più forti e chiacchierati degli ultimi cinquant'anni per le sue prestazioni sul ring e per il suo stile di vita da rock star. Il pugile americano ha avuto diversi problemi per l'uso di sostanze stupefacenti nel corso della sua carriera ma è stato in grado di imbrogliare il sistema dei controlli e ha svelato come nel podcast "Hotboxin'". Tyson ha ammesso di aver usato un dispositivo chiamato "Whizzinator" per superare i suoi test anti-doping: si tratta di un pene finto con una piccola borsa incorporata che permette di conservare la pipì di qualcun altro e il vincitore dei titoli mondiali di WBC e WBA ha confessato di aver utilizzato questo accessorio più volte: "Ci ho messo dentro l'urina del mio bambino". Iron Mike durante una conversazione con Jeff Novitzky, Vice President of Athlete Health and Performance di UFC, ha affermato: "È stato fantastico, amico".

Perché Tyson aveva bisogno di urina che non fosse sua? Perché ha fatto uso di molte droghe. Il 54enne ha ammesso di aver consumo cocaina e erba per tutta la sua carriera e ha raccontato anche di una volta che ha usato quelle della moglie: "Una volta stavo usando [l'urina] di mia moglie e mi detto ‘Speriamo che non risulti incinta o qualcosa del genere.' Le ho detto, ‘Nah, non ti userò più, useremo quella del bambino'. Avevo paura che dalla pipì potesse risultare una gravidanza". 

Novitzky ha anche spiegato come il test delle urine sia un lavoro molto ravvicinato e personale, in cui il tester deve effettivamente guardare l'atleta mentre fornisce il campione ma Mike Tyson ha confermato che aveva un dispositivo molto che somigliava al suo vero pene: "Sì, diavolo sì, ne avevo uno marrone".

Tyson non è il primo atleta ad ammettere l'uso di questo accessorio: l'ex running back dei Minnesota Vikings e dei Winnipeg Blue Bombers, Onterrio Smith, è stato sospeso per aver utilizzato il "Whiz" nel 2005 e qualche anno dopo l'oggetto è stato venduto all'asta per una cifra vicina ai 750 dollari.

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