Lottatore di MMA si salva la vita poco prima del match: scopre di avere la rara sindrome di Moyamoya

Una "benedizione sotto mentite spoglie", così è stata definita dal suo manager la diagnosi che Josiah Harrell ha ricevuto poco prima di dover entrare nell'ottagono per combattere in UFC 290, l'abituale mega evento della più grande organizzazione mondiale di MMA, la Ultimate Fighting Championship. Il 24enne lottatore statunitense avrebbe dovuto essere protagonista di uno dei combattimenti in cartellone stanotte a Las Vegas, ma la risonanza magnetica al cervello che ha effettuato alla vigilia dell'incontro lo ha costretto a dare forfait e "potrebbe avergli salvato la vita", ha detto sempre il suo manager.
Già, perché la malattia che è stata riscontrata all'atleta non è banale, anzi è molto rara. Ma soprattutto ha due caratteristiche che la rendono spietata: è silenziosa e letale. Si tratta della Sindrome di Moyamoya, un termine che in giapponese significa "nuvola di fumo": è infatti così che appaiono i piccoli vasi sanguigni del cervello di chi ne è colpito. Harrell è uno dei 0,19 casi che vengono diagnosticati – fortunatamente oggi più facilmente grazie alla risonanza magnetica – su 100mila persone.
La malattia può portare ad emorragie cerebrali che non lasciano scampo e l'aspettativa di vita dipende dall'esito dell'intervento chirurgico. Un'operazione cui adesso anche Harrell dovrà sottoporsi, sperando in un decorso favorevole. Il lottatore americano ha appreso la notizia poche ore prima del suo incontro di UFC 290 con Jack Della Maddalena: aveva già adempiuto alle operazioni di peso prima di essere informato del risultato della risonanza.

Peraltro una serie di eventi decisamente fortunati ha fatto sì che l'atleta arrivasse a questo punto: inizialmente non era previsto infatti che combattesse, ma è stato chiamato a sostituire Sean Brady nel match contro Della Maddalena. Per Harrell, finora imbattuto nelle MMA (7 vittorie e zero sconfitte, l'ultimo successo lo scorso 16 giugno), si sarebbe trattato dell'esordio sul grande palcoscenico della UFC. E proprio il dover competere al massimo livello lo ha salvato: prima di questa circostanza, infatti, non gli era mai stato chiesto di sottoporsi a una risonanza magnetica al cervello obbligatoria prima di un combattimento.
Parlando dopo il ritiro di Harrell dall'evento, il suo manager Maurice Blanco ha confermato che – nella sfortuna di avere una brutta malattia – la buona sorte ha dato una mano al ragazzo: "La risonanza magnetica cerebrale pre-combattimento di Josiah Harrell potrebbe avergli salvato la vita. Gli è stata diagnosticata la Sindrome di Moyamoya, una malattia rara che provoca l'ostruzione delle arterie alla base del cervello. Presto sarà sottoposto a un intervento al cervello". Blanco ha aggiunto che Harrell è "abituato alle avversità" e che "tornerà" dopo la guarigione. In bocca al lupo.