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Le gare di schiaffi sono disumane, un concorrente perde la memoria: “Che sto facendo qua?”

Il Power Slap, il nuovo sport di combattimento che consiste nel prendere a schiaffi avversari che non possono difendersi, ha esordito in TV negli Stati Uniti: le gare sono di una violenza inaudita. Gli organizzatori hanno assicurato che non ci scapperà il morto, ma non si vede come sia possibile dare una garanzia di questo tipo, alla luce delle ‘regole’ degli incontri.
A cura di Paolo Fiorenza
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Brutali, disumane, selvagge. E ancora: ci si chiede cosa ci sia di sportivo nel prendere a sberle un avversario che non può fare nulla per difendersi ed è destinato soltanto a subire danni alla testa che possono essere molto pesanti. Le gare di schiaffi volute dal boss della UFC Dana White ed approvate in maniera francamente inspiegabile dalla commissione medica del Nevada hanno un livello di barbarie raramente riscontrato altrove.

A differenza di tutti gli altri sport di combattimento, anche i più estremi come le MMA o il pugilato a mani nude, qua non è consentito in alcun modo di mettere in atto tecniche di difesa, ma bisogna restare immobili e farsi massacrare con dei ceffoni che devono essere il più violenti possibili. Come era prevedibile, peraltro, il Power Slap – come si chiama questo nuovo ‘sport' – ha subito fatto presa sul pubblico, con immagini cruente che caratterizzano praticamente ogni incontro.

Inutile dire che la pericolosità è elevatissima: due anni fa Artur Walczak, un famoso ‘strongman' polacco, è caduto a terra dopo essere stato messo KO durante una gara di schiaffi, ha subìto un'emorragia cerebrale e in seguito è morto a 46 anni. Nella riunione della commissione del Nevada del novembre scorso in cui si è deciso di dare il via libera al nuovo sport – consentendo dunque di svolgere le competizioni a Las Vegas – erano state chieste rassicurazioni al chief business officer del Power Slap Hunter Campbell che non ci sarebbero stati morti.

Campbell ha risposto che questa era la priorità numero uno, due, tre, arrivando a contare fino a dieci. La commissione si è lasciata convincere e adesso nel Nevada è perfettamente regolare prendersi a schiaffi in maniera agonistica. Come sia possibile peraltro assicurare che non ci scappi il morto appare davvero un mistero per tutte le persone dotate di raziocinio.

Come ogni sport che si rispetti, ovviamente ci sono delle regole: la prima e più importante è che non ci si può difendere. Chi viene schiaffeggiato deve avere le mani dietro la schiena e aggrapparsi a una barra alle sue spalle. Chi schiaffeggia per primo viene deciso con un lancio di moneta. E visto che andare giù alla prima sberla è qualcosa di molto frequente, si capisce che colpire per primi rappresenta un grande vantaggio. I combattimenti – se così si possono chiamare – durano tre round. Se entrambi i partecipanti resistono per tutti e tre i round, il vincitore viene determinato attraverso un sistema di punteggio in stile MMA, con i giudici che emettono il verdetto.

Una cosa che si nota immediatamente è l'uso del gesso, applicato sui palmi delle mani prima di menare il ceffone, così come accade nel sollevamento pesi. I motivi per cui il gesso si usa nelle gare di schiaffi sono due: per esigenze televisive, visto l'effetto che si ha quando la sberla colpisce il viso dell'avversario, ed anche a beneficio dei giudici, che possono vedere se lo schiaffo si è abbattuto su un'area del volto che le regole consentono o meno di colpire.

Il livello di efferatezza di queste gare di schiaffi è dimostrato in maniera inequivocabile da quanto accaduto nel primo incontro trasmesso mercoledì scorso sulla TV americana. Chris Thomas ha sferrato un colpo molto potente a Chris Kennedy, che è caduto a terra a corpo morto, con un addetto alle sue spalle che è riuscito ad afferrargli il capo prima che battesse a terra, evitandogli un secondo trauma: una scena terribile, ma quanto si è verificato dopo è ancora più da brividi.

Dopo un lasso di tempo non breve, un medico ha detto a Kennedy che era stato "messo fuori combattimento". A quel punto il concorrente ha risposto, con un discorso confuso: "Sono stato messo fuori combattimento facendo cosa? Stavo combattendo?". "", gli è stato detto. "Sei nella gara di schiaffi". Ogni altro commento su quanto sia barbaro e pericoloso tutto questo è superfluo.

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